IL PATTO

Gioco di squadra per tutelare l'ambiente

di Flavio Marcolini
Da Montichiari a Carpenedolo Comuni, Provincia e Regione pianificheranno insieme «battaglie» e monitoraggio
Foto di gruppo per gli assessori bresciani impegnati nell'incontro per il protocollo ambientale al Pirellone
Foto di gruppo per gli assessori bresciani impegnati nell'incontro per il protocollo ambientale al Pirellone
Foto di gruppo per gli assessori bresciani impegnati nell'incontro per il protocollo ambientale al Pirellone
Foto di gruppo per gli assessori bresciani impegnati nell'incontro per il protocollo ambientale al Pirellone

Nei giorni scorsi al Pirellone l'assessore regionale all'ambiente Claudia Terzi e i suoi colleghi dei Comuni bresciani, di Montichiari Lia Brogiolo, di Calcinato Stefano Vergano, di Mazzano Alberto Ventura, di Carpenedolo Maurizio Zonta, di Bagnolo Mella Pietro Sturla, in compagnia di altre delegazioni dei Comuni di Bedizzole, Nuvolera, Nuvolento, Ghedi e Castenedolo, hanno siglato un protocollo di intesa per la formazione di un «Tavolo territoriale inter-istituzionale sui temi ambientali».
Si tratta di un punto di arrivo, dal punto di vista delle intese raggiunte, e al tempo stesso, di partenza, per quello che la nuova realtà potrà contribuire a produrre fra strategie imbastite e risultati effettivi. Per le necessità e gli obiettivi condivisi da Amministrazioni che oltre a confinare, o quasi, fra loro, spesso convivono gli stessi timori e gli stessi problemi. Una forma di pianificazione che ha maggiori possibilità di riuscita se orchestrata e condotta coralmente.
ALL'INCONTRO in Regione ha partecipato anche Giuseppe Magro, l'ingegnere che ha predisposto un Piano di monitoraggio ambientale già fatto proprio dai Comuni di Montichiari, Calcinato, Bedizzole e Bagnolo Mella. Un progetto che intende estendere anche agli altri Comuni aderenti al patto, in modo da ampliarne in maniera consistente l'efficacia.
«Il risultato raggiunto non ha precedenti - osserva con soddisfazione l'assessore di Calcinato Stefano Vergano -. Al Tavolo territoriale inter-istituzionale siederanno Comuni, Regione e Provincia, con finalità quali: la condivisione delle scelte strategiche di pianificazione, gestione e monitoraggio del comparto territoriale di area vasta, con particolare riguardo alle proposte di trasformazione territoriale e ai loro impatti; la sperimentazione di strumenti informatici per le decisioni da assumere e il monitoraggio degli impatti, al fine di permettere a istituzioni e cittadini di comunicare in modo condiviso i processi e le attività connesse alla pianificazione e al controllo del territorio, e di individuare azioni correttive per il miglioramento della sostenibilità ambientale e responsabilità sociale delle aziende. Proprio con questa finalità sarà estesa la sperimentazione del sistema Qcumber Smart City, già in atto a Montichiari, Calcinato, Bedizzole e Bagnolo Mella».
La piattaforma per lanciare iniziative utili alle comunità dei territori coinvolti in questo progetto è ormai qualcosa di assodato. Un'ipotesi concreta, di imminente attuazione.
Fra le finalità del protocollo, attualmente in fase di approvazione formale in Giunta Regionale così poi da poter passare attraverso il successivo passaggio finale nei vari consigli comunali, «spiccano – sottolinea ancora l'assessore Vergano – l'attivazione per quanto riguarda i comparti produttivi: ambiti estrattivi, impianti di recupero o smaltimento rifiuti, aziende. L'attivazione nell'ambito dei procedimenti autorizzativi e di sistemi di controllo ambientale».
LA STRADA è tracciata anche nei meccanismi, e nei dettagli che andranno osservati e compiuti: come conferma Vergano, in particolare, «la definizione di un protocollo di gestione, da realizzare mettendo a sistema le informazioni in possesso delle pubbliche amministrazioni che hanno sottoscritto il protocollo su area vasta. Una novità funzionale al monitoraggio ambientale di tutte le componenti del territorio, dalle risorse ambientali agli ecosistemi senza dimenticare ovviamente le comunità umane».
Sono compresi nel piano allo studio «il controllo sul livello di inquinamento del fiume Chiese e delle falde, il monitoraggio dell'impatto in atmosfera e delle ricadute sulle comunità umane indotte dall'A4 e degli impatti indotti nelle fasi ante e post operam del tracciato Tav».

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