I Tornado
in ricognizione
sulla marijuana

di Mario Pari
I carabinieri della compagnia di Verolanuova con alcune delle piante di marijuana  estirpate Un Tornado durante i controlli che precedono il decollo per una missione
I carabinieri della compagnia di Verolanuova con alcune delle piante di marijuana estirpate Un Tornado durante i controlli che precedono il decollo per una missione
I carabinieri della compagnia di Verolanuova con alcune delle piante di marijuana  estirpate Un Tornado durante i controlli che precedono il decollo per una missione
I carabinieri della compagnia di Verolanuova con alcune delle piante di marijuana estirpate Un Tornado durante i controlli che precedono il decollo per una missione

Una piantagione talmente estesa da essere localizzata durante il volo d’addestramento dei Tornado. Si tratta degli aerei del Sesto Storno dell’aeronautica militare di Ghedi e il sistema di ricognizione ha posto fine all’esistenza di una piantagione di marijuana. Una settantina di piante scoperte a Quinzano d’Oglio, per un peso complessivo di 220 chilogrammi. Ci hanno pensato poi i carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della compagnia di Verolanuova, ad arrestare i responsabili della coltivazione illegale scoperta dall’alto. Sono finiti in manette V.A., 38 anni, commesso, e la convivente F.I., 31enne casalinga.

DUE ITALIANI a cui si è arrivati, cogliendoli in flagranza, durante la coltivazione e la detenzione della marijuana dopo una serie di appostamenti e controlli che si sono protratti per diversi giorni dopo la determinante segnalazione dell’Aeronautica Militare. Per i due, una volta arrivati i carabinieri, l’aria si è fatta subito pesante. Il fondo in cui era stata piantata, con ottimi riscontri, in termini di crescita, la marijuana, era attiguo alla loro abitazione e, particolare non indifferente, recintato.

Le indagini ovviamente non si sono fermate all’estirpazione delle piante scoperte nei pressi della casa. È scattata anche la perquisizione dell’abitazione e non sono mancati i risultati. I carabinieri hanno trovato 270 grammi di hashish e 93 di marijuana pronta per l’uso.

Ma ciò che più conta è l’aver scoperto i rudimentali laboratori destinati all’essiccazione e al confezionamento delle dosi. Erano in solaio e ne garage con la strumentazione che in questi casi non manca mai: lampade alogene, una cappa di aspirazione con relativi filtri, diversi sacchi di fertilizzante e alcune bilance elettroniche di precisione.

È finito tutto sotto sequestro, insieme a 13 piante già sottoposte a essiccazione e con inflorescenza e ad altro materiale da utilizzare per l’attività illegale.

Ieri i due arrestati sono stati sottoposti all’interrogatorio di convalida dell’arresto e in entrambi i casi il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere.

Suggerimenti