Il Bonsignori spegne le candeline

di L.R.
Il convegno su «Giovani e agricoltura» al Bonsignori di Remedello
Il convegno su «Giovani e agricoltura» al Bonsignori di Remedello
Il convegno su «Giovani e agricoltura» al Bonsignori di Remedello
Il convegno su «Giovani e agricoltura» al Bonsignori di Remedello

Il «Bonsignori» di Remedello ha festeggiato l’anniversario numero 123 all’insegna di un convegno dal titolo «Giovani e Agricoltura: bellezze da custodire, relazioni da coltivare». L’appuntamento nella sala Cappellazzi dell’istituto è stato introdotto da Alberto Scandolara, direttore del Centro Afgo Bonsignori, da padre Benedetto Picca, superiore dell’istituto, dal consigliere regionale Francesca Ceruti e dal vice-sindaco di Remedello, Elisa Galuppini. La mattinata ha poi raggiunto il suo culmine con le relazioni di Paolo Curtaz e Vincenzo Tabaglio. Curtaz, teologo e scrittore affermato, ha iniziato l’intervento con i primi versetti della Genesi specificando poi che «l’uomo è il giardiniere di Dio, il creatore, ed è tuttora impegnato nel difficile compito di completare l’opera del creato». Tabaglio, professore dell’università Cattolica di Piacenza nella facoltà di Scienze Agrarie, ha proposto un’interpretazione dell’enciclica «Laudato si’» e sottolineato le necessità di custodire la Terra con un’agricoltura conservativa e di aiutare le popolazioni del Terzo mondo. Il Bonsignori venne fondato nel 1895 da san Giovanni Battista Piamarta e da padre Giovanni Bonsignori, prete, educatore e agronomo. Le attività iniziarono l’11 novembre dell’anno successivo. Sin dal principio, il Bonsignori è stato legato alla terra e oggi è composto da tre poli: il Centro di formazione professionale, la scuola media e il Liceo. Pensato dai padri piamartini e dall’associazione ex-alunni, l’appuntamento ha visto la partecipazione dei sindaci e dei parroci, Copagri, Collegio dei periti agrari, dell’Ordine degli agronomi e dell’associazione «Bonsi nel cuore». •

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