Il caso delle 48mila multe
verso una svolta decisiva

Stavolta la soluzione sembra dietro l’angolo. Il consigliere provinciale con delega ai Trasporti e alla Polizia provinciale Diego Peli parla di moderato ottimismo alla vigilia del vertice interistituzionale convocato per risolvere il caso delle 48 mila sanzioni comminate in tre mesi dall’autovelox posizionato sulla strada provinciale 236 «Goitese» all’altezza del Comune di Montichiari. Il quadro in realtà si è fatto recentemente ancora più intricato e complesso. Il Ministero dell’Interno attraverso una lettera inviata alla prefettura di Brescia ha espresso le sue forti perplessità in merito all’ipotesi avanzata dalla Provincia di annullare la platea di multe erogate agli automobilisti sorpresi a viaggiare al di sotto dei 90 chilometri orari, il limite di velocità ripristinato dopo la parentesi dei 70 all’origine della raffica di violazioni.

Le valutazioni del Viminale sono ora sotto la lente l’avvocatura dello Stato per ulteriori approfondimenti, ma nel frattempo il Giudice di pace Carlo Grimaldi ha accolto il ricorso di una «tartassata», cancellando 7 sanzioni. Il tutto in attesa degli altri pronunciamenti sulle circa 2 multe impugnate davanti al prefetto.

Dopo il vertice a palazzo Broletto, le istituzioni hanno fissato una riunione con il comitato «Quelli della multa strada provinciale 236 Goitese», rappresentato dai portavoce Angela Franzoni, Marco Togni, Lia Gandini e Maurizio Buonocore.

L’obiettivo del comitato è di una «moratoria» generale delle multe. Una exit strategy percorribile solo se la Provincia avrà garanzie di non dover subire «ritorsioni» finanziarie dall’Erario a cui sarebbe destinata una quota del denaro delle contravvenzioni. La soluzione più plausibile sembra quella proposta in partenza, ovvero «graziare» gli automobilisti che in buona fede, ovvero credendo che l’autovelox continuasse ad essere tarato sui novanta chilometri, nei tre mesi di «fuoco» hanno superato il limite dei 70 chilometri orari senza però oltrepassare i 90. V.MOR.

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