Il casus belli a Mantova
revocata la commissione

Il simbolo al centro delle polemiche nel Mantovano
Il simbolo al centro delle polemiche nel Mantovano
Il simbolo al centro delle polemiche nel Mantovano
Il simbolo al centro delle polemiche nel Mantovano

La levata di scudi contro l’elezione di una lista neofascista nel Consiglio comunale di Sermide e Felonica, nel Mantovano, un risultato l’ha raggiunto. L’ammissione alle elezioni amministrative della lista «I Fasci italiani del lavoro» ha spinto il prefetto di Mantova, d’intesa con il ministro dell’Interno e il presidente della Corte di appello di Brescia, a revocare le designazioni dei funzionari componenti della 7ª sottocommissione elettorale circondariale di Mantova, competente per quel Comune. Il provvedimento, è stato sottolineato, non avrà riflessi immediati sull’esito delle elezioni poichè la revoca dei funzionari riguarderà le prossime elezioni. La decisione, però, lascia la porta aperta a possibili iniziative volte all’invalidazione del risultato.

LA VICENDA è rapidamente arrivata ai vertici delle istituzioni, tanto che la presidente della Camera Laura Boldrini ha scritto a Marco Minniti: «L'ammissione alle elezioni di una lista che si richiama dichiaratamente a nomi e immagini del partito fascista desta forti perplessità sul piano giuridico in quanto contrasta con le norme costituzionali e legislative che vietano la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del partito fascista. In questo senso - ha scritto Boldrini - ricordo che anche le istruzioni per la presentazione e l'ammissione delle candidature stabiliscono che le commissioni elettorali circondariali ricusano ’i contrassegni in cui siano contenute espressioni, immagini o raffigurazioni che facciano riferimento a ideologie autoritarie (per esempio le parole fascismo, nazismo, nazionalsocialismo e simili), come tali vietate dalla XII disposizione transitoria della Costituzione’».

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