Il laghetto dell’oasi è sfregiato «Ma le chiuse non c’entrano»

di Riccardo Caffi
Terreni allagati dalla tracimazione del Laghetto di Scarpizzolo
Terreni allagati dalla tracimazione del Laghetto di Scarpizzolo
Terreni allagati dalla tracimazione del Laghetto di Scarpizzolo
Terreni allagati dalla tracimazione del Laghetto di Scarpizzolo

«Le chiuse non c’entrano: sono state l’occupazione abusiva e progressiva dell’alveo e il taglio indiscriminato di alberi non rimpiazzati, spesso con la rimozione delle ceppaie, a causare i danni dovuti alla tracimazione delle acque durante l’ultimo acquazzone di agosto». La replica sui problemi che si sono verificati nell’oasi naturalistica del Laghetto di Scarpizzolo arriva dall’associazione Amici per il Laghetto, responsabile della gestione, e smentisce le insinuazioni sul presunto ritardo nell’entrata in funzione delle chiuse che regolano il deflusso dall’invaso ottocentesco. «Tutti questi interventi non autorizzati hanno determinato la riduzione in ampiezza e profondità del bacino - continuano Matilde Vassalli, presidente degli Amici, e il vice Alfredo Seccamani -. Così quello che in passato era un invaso efficiente e in grado di assorbire piogge intense si è pericolosamente ridotto. La progressiva occupazione degli argini e la continua erosione del terreno, che in assenza di alberi e vegetazione ripariale finisce nell’acqua, ne hanno compromesso la funzionalità». NON È la prima volta che l’associazione denuncia il mancato rispetto delle norme del Parco locale di interesse sovracomunale del fiume Strone e del Pgt del Comune di San Paolo, mettendo in guardia la giunta sui rischi che ne potrebbero derivare. Quanto alla gestione delle chiuse, seconfo Vassalli e Seccamani il 31 agosto «è stata ineccepibile». «Sapendo della compromessa funzionalità del laghetto sappiamo di dover intervenire subito - aggiungono -. Sotto il temporale, in meno di mezz’ora sono arrivati sul posto tre volontari che hanno aperto non solo il Chiavicone Sud ma anche il Nord, e questo ha permesso all’acqua di defluire nello Strone riducendo la pressione sullo scolmatore, che comunque si è attivato a causa dell’intensità delle piogge». «La verità - concludono - è che servono il ripristino delle fasce di rispetto e la sostituzione degli alberi abbattuti per contenere l’erosione». •

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