Il sindaco alza la voce
«Immigrati senza nome»

Il sindaco Gabriella Lupatini
Il sindaco Gabriella Lupatini
Il sindaco Gabriella Lupatini
Il sindaco Gabriella Lupatini

È arrabbiato il sindaco di Castrezzato Gabriella Lupatini. Ex leghista, oggi militante nella civica che l’ha portata tre anni fa alla guida del Comune, il sindaco non ha perduto la sua attenzione in fatto di immigrati. «La mia comunità - spiega - non può accettare di avere inviati sul territorio cittadini dei quali nulla sappiamo».

È QUI IL PROBLEMA del Comune che si ritrova ad ospitare quattro profughi. Tramite una cooperativa sono arrivati ottenendo l’alloggio di un privato. «Anche per questo - spiega Lupatini - siamo completamente all’oscuro dell’identità dei soggetti. Fossero stati accolti in strutture pubbliche o di altri enti sarebbe stato più facile identificarli». Di qui la lettera urgente inviata in Prefettura, ma «ancora oggi - aggiunge - nulla sappiamo in merito a generalità e nazionalità. So, per vie traverse, che due cittadini dovrebbero essere pachistani, mentre degli altri non ci è dato sapere alcunché. Chiedo alla Prefettura di intervenire con urgenza in proposito, al fine di dare un segno di rispetto anche per la comunità che li accoglie. Così, diversamente, rischiamo di subire oltre a un atteggiamento meramente impositivo, un gesto di assoluta noncuranza per i nostri residenti». La zona in cui sono stati collocati è a nord dell’abitato. Siamo in via Santi Pietro e Paolo, a poche centinaia di metri dal centro sportivo di via Anello. Battaglie formali che si combattono anche a Castelcovati, dove il sindaco Camilla Gritti ha ottenuto di rivedere il numero di profughi del Gambia che da 6 sono scesi a 5. Il motivo? «Uno dei due alloggi – spiega il sindaco covatese – poteva ospitare 2 e non 3 persone, per cui abbiamo immediatamente intimato e ottenuto l’adeguamento». M.MA.

Suggerimenti