«Il supermercato affosserà i piccoli negozi»

di Valerio Morabito
Un rendering del futuro centro commerciale di Carpenedolo
Un rendering del futuro centro commerciale di Carpenedolo
Un rendering del futuro centro commerciale di Carpenedolo
Un rendering del futuro centro commerciale di Carpenedolo

Valerio Morabito Il «sì» era stato pronunciato in aula dalla maggioranza in un clima di polemiche puntualmente riferite da Bresciaoggi. A oltre una settimana dal via libera alla variante al Piano di governo del territorio che spiana la strada allo sbancamento di un’area agricola di oltre 18 mila metri quadri e all’arrivo di un nuovo supermercato - o meglio di un centro commerciale -, a Carpenedolo il dibattito non si placa. Le minoranze e alcuni negozianti puntano il dito su un’assenza singolare: ufficialmente per gli effetti di un malessere al Consiglio comunale non si è visto il presidente dell’associazione «Negozi del campanile» Maurizio Galuppini, che è anche consigliere di maggioranza. Il rappresentante della maggiore realtà di esercenti non si è presentato e ha fatto leggere al sindaco la sua dichiarazione di voto in cui ha annunciato l’astensione sulla variante. «Considerando il duplice ruolo ricoperto sul territorio - ha commentato il sindaco Stefano Tramonti parlando di Galuppini - avrebbe voluto partecipare, ma è stato bloccato da una colica». Inevitabili i commenti su quella parte di esercenti della cittadina che si oppone al progetto supermarket (o meglio «Conad», visto che sarà questo il marchio che si insedierà in località Tezze), e sull’assenza del loro rappresentante. Il quale nella sua dichiarazione letta da altri in aula ha spiegato la sua posizione con «la consapevolezza che per l’esecutivo e per la collettività questo piano attuativo rappresenti un’opportunità su più profili e quindi sostengo l’iter impostato. Rappresentando però operatori commerciali che hanno espresso preoccupazione rispetto all’approvazione mi sento in dovere di tenere conto di questo ruolo di rappresentanza». La voce del «no»? «Si lamentano che non esistono più i negozi di una volta - commenta il fotografo di via Garibaldi Angelo De Cataldo - ma il piano rischia di cancellare le ultime realtà commerciali locali». Dello stesso avviso Mariangela, negoziante di via Gramsci: «Non c’è alcun vantaggio per gli esercenti del paese, si tratta soltanto di una ennesima cementificazione. Sarei curiosa di vedere in faccia quale addetto ai lavori si può dire favorevole a un progetto del genere». ANCHE la politica ha alzato i toni sull’area commerciale di fronte al supermercato Lidl. «Ci vuole una faccia tosta a ignorare la richiesta dell’Ats - dichiarano gli esponenti della lista d’opposizione Progetto democratico - che ha evidenziato la necessità di sottoporre l’operazione alla Valutazione ambientale strategica, e anche per far finta di nulla rispetto al parere della Provincia, che ritiene non plausibile lo stralcio dal progetto della realizzazione di una rotatoria nonostante il previsto aumento del traffico». •

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