Incendi: il Parco Oglio ha una risorsa in più

di Riccardo Caffi
Prove sul campo per una delle pompe antincendio per il Parco
Prove sul campo per una delle pompe antincendio per il Parco
Prove sul campo per una delle pompe antincendio per il Parco
Prove sul campo per una delle pompe antincendio per il Parco

Nonostante sia stata torrida e secca, l’estate 2018 non ha visto fortunatamente (per la prima volta) incendi dolosi nei boschi del Parco Oglio Nord. Alberi e animali sono stati risparmiati, e per una stagione si è fermata la distruzione dei pezzi di natura che ancora si conservano su entrambe le sponde del fiume. Non è stato un caso: l’assenza di roghi è stata soprattutto l’effetto dell’azione di prevenzione condotta in sinergia dal corpo Volontari di protezione civile, dai Volontari antincendio boschivo (Aib), dalle guardie ecologiche volontarie (Gev) e dai guardia Parco. Anche l’opera di protezione non è stata affidata al caso, ma preparata con un addestramento del personale, e adesso, almeno in un punto del Parco, gli operatori potranno contare su un supporto prezioso: tre pompe idrovore fondamentali per gli spegnimenti rapidi. Tornando all’addestramento, l’ultima esercitazione di protezione civile dei giorni scors, non si è limitata a un’azione formativa, ma ha comportato appunto la realizzazione di opere utili alla difesa del territorio. Il corpo Volontari di protezione civile e antiincendio boschivo si sono esercitati per due giorni nell’area protetta della Riserva naturale «Bosco de L’Isola», che copre entrambe le sponde del fiume nel territorio del comune di Roccafranca, sulla riva bresciana, e della bergamasca Torre Pallavicina. «In questo bosco troppo spesso preso di mira dai piromani - spiega Luigi Ferrari, presidente del Parco -, i volontari hanno realizzato sentieri tagliafuoco, hanno provveduto alla pulizia delle essenze secche depositate a terra, possibili inneschi dei roghi, e hanno soprattutto installato tre pompe di rilancio, eseguendo prove di trasferimento d’acqua dal fiume per l’estinzione del fuoco. Il tutto per proteggere il grande bosco della Riserva naturale». NON SONO mancate le lezioni in aula tenute da Giuseppe Paletti, responsabile del vorpo Volontari del Parco Oglio Nord, e dal direttore delle operazioni di spegnimento Dario Paneroni, per un ripasso generale delle tipologie, delle origini e dello sviluppo degli incendi e per presentare le tecniche per fronteggiarli, passando poi alla simulazione delle operazioni di spegnimento con automezzi specializzati. L’esercitazione si è conclusa con uno scenario di rischio idrogeologico nel Comune di Orzinuovi, vicino al fiume, dove è stato realizzato un fontanazzo con il supporto del gruppo di protezione civile di Pontoglio. Infine uno sviluppo imprevisto: «I volontari avevano appena terminato l’esercitazione - aggiunge la direttrice Claudia Ploia -, quando a causa delle intense piogge e del vento sono stati chiamati a intervenire in alcune località del Parco prestando servizio per tutta la notte». •

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