L’autunno caldo
dei «No Tav»
inizia d Calcinato

di Flavio Marcolini
Riparte da Calcinato la protesta contro i lavori per l’alta velocità ferroviaria sulla tratta Brescia-Verona
Riparte da Calcinato la protesta contro i lavori per l’alta velocità ferroviaria sulla tratta Brescia-Verona
Riparte da Calcinato la protesta contro i lavori per l’alta velocità ferroviaria sulla tratta Brescia-Verona
Riparte da Calcinato la protesta contro i lavori per l’alta velocità ferroviaria sulla tratta Brescia-Verona

L’autunno caldo della protesta No Tav riparte dal Bresciano. Calcinato sarà teatro sabato del primo corteo contro l’alta velocità ferroviaria promosso dopo l’approvazione del Cipe del progetto esecutivo della tratta Brescia-Verona. La scelta del luogo della manifestazione di respiro interprovinciale non è casuale: da Calcinato partirà infatti il mega cantiere della controversa mega infrastruttura. Il ritrovo è fissato alle 14 nel piazzale dell’oratorio di Ponte San Marco.

«CI RADUNEREMO in uno dei luoghi simbolo della battaglia No Tav - spiega la portavoce del movimento Chiara Botticini -. Dopo i vigneti del Lugana, il santuario e il lago del Frassino, Lonato e Desenzano, stavolta manifesteremo in uno dei paesi più martoriati della provincia, dove autostrada, arteria statale, ferrovia, cave, discariche abusive e non hanno già fortemente compromesso un territorio che non ha più una sua identità». L’iniziativa è stata presentata ieri alla fermata dei treni di Ponte San Marco, «una stazione da riqualificare e non da sopprimere - ha osservato Chiara Botticini -. Una volta era  utilizzata per pendolari studenti e lavoratori, che potevano scegliere il trasporto ferroviario per viaggiare verso Brescia, Milano e Verona: oggi versa in stato di totale abbandono e i tre quarti dei treni che fermano non sono in grado di soddisfare i viaggiatori».

Calcinato dovrà subire «il peso di un viadotto di dodici piloni sul fiume Chiese, rotonde, cavalcavia, strade di cantiere, cave di prestito, polveri di cantiere, rumori durante e dopo i lavori, pericolo per la salute dovuto all’alto voltaggio delle centraline elettriche per alimentare il treno», afferma la portavoce No Tav. Il corteo attraverserà i siti segnati dal passaggio della nuova grande opera pubblica attraversando le vie Statale, Rovadino e XX Settembre. Alla marcia hanno già aderito gli ecologisti di Linea Indipendente, il Comitato Cittadini e il gruppo consiliare Bene Comune. Sono attese delegazioni No Tav dal Veneto e da tutta la Lombardia e anche dalla Val di Susa. Anche il sindaco di Desenzano Guido Malinverno ha manifestato la volontà di partecipare al corteo.

STANDO alle proiezioni del progetto che presenta ancora punti oscuri come la ventilata stazione del Garda, Calcinato sarà uno dei paesi più penalizzati dal passaggio del Supertreno. Da est la Tav arriverà alla frazione di Calcinatello, in località Quattro Vie all’altezza del bivio per la tangenziale ss 11. Proseguendo, la linea correrà a fianco dell’autostrada A4, quindi passerà appena al di là del cavalcavia di via Stazione interessando anche la fornace vecchia con possibili conseguenze per il recente quartiere edificato in via Morti Sant’Amos.  Infine, in località Cascina Faccendina vicino alla chiesetta dei Santi Anna e Gioacchino inizierà il tunnel - con profondità di almeno 40 metri - che porterà la Tav in galleria sotto Lonato per riemergere dopo Desenzano.

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