L’ennesimo dramma del lavoro Due comunità unite dal dolore

di Riccardo Caffi
Gianfranco Faustini
Gianfranco Faustini
Gianfranco Faustini
Gianfranco Faustini

È un dramma condiviso da tre realtà geografiche e da altrettante comunità - Brescia, Brandico e Roncadelle - quello che vivrà stamane alle 10 il proprio epilogo, con la celebrazione nella chiesa parrocchiale di San Bernardino da Siena, a Roncadelle, del funerale di Gianfranco Faustini, l’agricoltore di Brandico rimasto vittima giovedì dell’ennesimo, drammatico incidente sul lavoro avvenuto sul territorio comunale cittadino. Il teatro dell’incidente lo ha offerto un ex roccolo convertito in appostamento di caccia collocato nelle vicinanze della cascina Margherita, verso la sommità del monte Maddalena di Brescia. La vittima era impegnata con altre persone in un intervento di potatura delle piante dell’appostamento, ed è stata uccisa dal ribaltamento del mezzo che stava utilizzando. Faustini, 57 anni, è morto giovedì pomeriggio per le ferite riportate nella caduta da un’altezza di circa 10 metri. Attorno alle 15.30 lo scomparso stava lavorando con un’altra persona sulla piattaforma aerea montata su un camion, quando il mezzo su cui poggiava il braccio meccanico, manovrato da un terzo operaio, è finito ruote all’aria facendo precipitare i due nel cestello. Nell’infortunio il lavoratore più giovane, che ha 37 anni, ha riportato vari traumi, seri ma fortunatamente non drammatici, che secondo i medici del pronto soccorso della Poliambulanza di Brescia guariranno in tre mesi, mentre per l’altro protagonista del dramma, trasportato a bordo dell’eliambulanza nel vicinissimo ospedale civile, sempre a Brescia, non c’è stato nulla da fare. Faustini, un agricoltore, lascia i figli Fabiana e Nicolas, la compagna Roberta, i cugini e tanti amici che aveva a Roncadelle, il suo paese natale che aveva lasciato nel 2009 per trasferirsi a Brandico. NEL PICCOLO paese della Bassa il nuovo arrivato era passato sostanzialmente inosservato, e nonostante i quasi dieci anni di residenza era rimasto in pratica sconosciuto; anche perché continuava a trascorrere la maggior parte del suo tempo nei luoghi e nei campi nel grande paese dell’hinterland cittadino. Conosciuto come un lavoratore generoso, Faustini conduceva ancora una piccola azienda agricola a Roncadelle, ma lavorava anche per altri coltivatori ed era sempre pronto a dare una mano. Anche giovedì era al lavoro per «conto terzi», appunto per sfoltire la vegetazione attorno a un capanno, e la trasferta sulla collina che domina la città gli è stata fatale. È stato raggiunto dai soccorritori quando era già in arresto cardiaco. È stato rianimato e trasportato in volo poche centinaia di metri più sotto, ma poco dopo il ricovero il suo cuore si è fermato di nuovo, questa volta per sempre. •

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