La Regione alza la voce per il ponte mai nato

di Valerio Morabito
La demolizione del ponte sulla A21 danneggiato nell’incidente del gennaio scorso: il nuovo progetto non riesce ad andare in porto
La demolizione del ponte sulla A21 danneggiato nell’incidente del gennaio scorso: il nuovo progetto non riesce ad andare in porto
La demolizione del ponte sulla A21 danneggiato nell’incidente del gennaio scorso: il nuovo progetto non riesce ad andare in porto
La demolizione del ponte sulla A21 danneggiato nell’incidente del gennaio scorso: il nuovo progetto non riesce ad andare in porto

Regione Lombardia in pressing sul ministro delle infrastrutture e dei trasporti per la realizzazione del ponte sulla A21 di Montirone, danneggiato dal tragico incidente stradale di inizio d’anno ed in seguito demolito. Ad alzare la voce è l'assessore regionale alle Infrastrutture Claudia Terzi che prende di petto Danilo Toninelli con una lettera dai toni perentori: «Il progetto avviato dal nuovo concessionario della A21, Autovia Padana, è stato consegnato al tuo ministero il 18 giugno scorso. Ti segnalo la necessità e l'urgenza della sua approvazione». CONSIDERANDO che a gennaio sarà trascorso un anno dal terribile incidente in cui persero la vita sei persone, l'assessore regionale Terzi chiede di «intervenire con la massima rapidità mettendo in atto tutte le azioni utili a determinare la tempestiva approvazione del progetto, da parte della direzione generale vigilanza concessioni autostradali, ed il conseguente avvio dei lavori». La decisione dell'assessore Terzi di scrivere una lettera direttamente al ministro Toninelli è stata sollecitata dalla difficile situazione economica e viaria che si è venuta a creare con il trascorrere del tempo a Montirone e nelle zone circostanti. «Il territorio continua a subire pesanti ripercussioni in seguito all'incidente del 2 gennaio scorso che ha reso necessaria la demolizione del ponte di attraversamento della A21, interrompendo la strada provinciale 24 a Montirone», ha precisato Terzi. A Montirone intanto prosegue la raccolta delle firme per cercare di dare un’accelerazione alla soluzione del problema. Al momento ne sono state raccolte oltre 1000 firme che dovrebbero essere consegnate al Ministero alla fine del mese di novembre. Come è emerso nell'ultima assemblea che si è tenuta il 17 ottobre nel teatro di Montirone, i cavilli burocratici hanno bloccato il via libera dei tecnici del Ministero al progetto. Una situazione complicata, nella quale l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Lazzaroni sta provando a realizzare un'operazione diplomatica per smuovere le acque. Così, se in tempi non sospetti è stato dato il via libera all'autorizzazione paesaggistica per la realizzazione e costruzione del ponte che dovrebbe tornare a collegare Montirone a Poncarale, nelle ultime settimane sono state già apportate le correzioni al progetto prima di rispedirlo a Roma per la definitiva approvazione. A questo punto fare previsioni sulla costruzione del nuovo ponte sulla A21 è molto difficile. Le uniche certezze, più o meno, sono ancora legate ai costi dell'opera. Il viadotto costerà 2 milioni 800 mila euro, anche se le recenti perizie hanno fatto lievitare i costi. MA TORNANDO alla lettera dell'assessore Terzi al Ministro Toninelli, non è la prima volta che l'esponente del Governo viene chiamato in causa. Qualche settimana fa era stato il sindaco Lazzaroni a criticare l'azione di Toninelli. «Non si è mai interessato alla problematica e sono ancora in attesa di una sua risposta», aveva lamentato il sindaco di Montirone. «Il progetto del nuovo ponte, elaborato da Gavio e presentato al Provveditorato delle Opere pubbliche, conteneva numerose criticità di carattere tecnico, non soltanto quelle rilevate dai Vigili del fuoco - aveva accusato Eva Lorenzoni, parlamentare leghista - alle istituzioni è stato presentato un progetto sbagliato, redatto probabilmente di fretta e furia, non conforme agli standard richiesti». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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