La ricerca del gas
riparte da Corzano
Sindaci in guardia

di Riccardo Caffi

Rigenerato da una leggera cura dimagrante e con un nuovo nome, il progetto «Corzano» della Exploenergy srl di San Donato Milanese si ripresenta nella Bassa per scandagliarne le viscere alla ricerca di idrocarburi. Dopo che la Regione Lombardia nel settembre dell’anno scorso ha disposto l’archiviazione della procedura di valutazione ambientale, la società Exploenergy, come peraltro prevede la legge, ha rinunciato al progetto «Lograto» per la ricerca di gas metano in terraferma ed ha inoltrato al ministero dello Sviluppo economico la domanda di cambio di denominazione in «Corzano», insieme all’istanza di riduzione dell’area interessata all’indagine.

IL PROGETTO con epicentro Corzano, a una manciata di km da Lograto, non interesserà più un totale di 35 Comuni tra le province di Brescia, Bergamo e Cremona, ma il territorio, un poco più limitato di 27 comuni, 25 bresciani, per 173,5 chilometri quadrati. I Comuni sono Azzano Mella, Bagnolo Mella, Berlingo, Brandico, Capriano, Castelcovati, Castel Mella, Castrezzato, Chiari, Comezzano Cizzago, Corzano, Dello, Flero, Lograto, Longhena, Maclodio, Torbole Casaglia, Mairano, Orzinuovi, Orzivecchi, Pompiano, Poncarale, Roccafranca, Travagliato, Trenzano, Torre Pallavicina (Bergamo) e Soncino (Cremona).

Come l’araba fenice, il progetto di ricerca rinasce dalle proprie ceneri e riparte dal punto in cui era stato interrotto, vale a dire dalla fase di valutazione ambientale.

La domanda della società milanese aveva riscontrato il no delle amministrazioni comunali interessate ed era stata archiviata dalla Regione, ma adesso l’Exploenergy, grazie ad un progetto formalmente nuovo, è in grado di riproporre il suo piano di trivellazioni. I sindaci che si erano opposti al primitivo progetto sono già sul piede di guerra, a cominciare da Giovanni Benzoni, primo cittadino di Corzano. «Ritengo giusto incontrare tutti i sindaci che fanno parte del nuovo Cantiere Corzano e conto che l’appuntamento potrà essere fissato a breve - ammonisce Benzoni -. Non è possibile oggi fare un’analisi obbiettiva del nuovo progetto, anche perché l’area coinvolta si sovrappone a quella del cantiere Scarpizzolo, su cui pure insiste una richiesta di ricerca idrocarburi. Tecnicamente due aree non possono avere sovrapposizioni di territorio - riflette il sindaco - e questo significa che l’attività condotta dalla ditta Exploenergy non potrà essere la stessa messa in cantiere per la ricerca idrocarburi da parte della società Cygam Energy Italia, titolare del progetto Scarpizzolo».

Secondo Benzoni, la società milanese, anziché cercare nella Bassa gas metano a km zero, potrebbe essere interessata a scandagliare siti adatti allo stoccaggio di gas, ma anche in questo caso sarebbe in contrasto con la Cygam Energy perché nello stesso territorio si troverebbe ad operare chi immette gas e chi invece lo estrae.

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