Le fondamenta sono ballerine: una cura del ferro per la Chiesa

di Riccardo Caffi
Uno degli ultimi controlli sulla struttura del luogo di cultoLa chiesa parrocchiale di Orzivecchi risale al Settecento
Uno degli ultimi controlli sulla struttura del luogo di cultoLa chiesa parrocchiale di Orzivecchi risale al Settecento
Uno degli ultimi controlli sulla struttura del luogo di cultoLa chiesa parrocchiale di Orzivecchi risale al Settecento
Uno degli ultimi controlli sulla struttura del luogo di cultoLa chiesa parrocchiale di Orzivecchi risale al Settecento

Annunciato in primavera, il progetto di ristrutturazione della chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo a Orzivecchi, è pronto per essere sottoposto al vaglio della Curia e della Soprintendenza ai beni architettonici. L’opera, destinata ad impegnare nei prossimi anni le risorse della parrocchia e la generosità della popolazione, è stata presentata dal parroco don Giuseppe Albini e dall’ingegner Sandro Guerini, firmatario del progetto, nella chiesa colma di fedeli come nelle cerimonie solenni. LA SOLIDITÀ e la sicurezza del settecentesco edificio che, privo di sagrato, si affaccia direttamente sulla trafficatissima Sp 235 Orceana sono minacciate dalle vibrazioni provocate dai veicoli di ogni stazza che transitano senza tregua davanti al portale d’ingresso, ma ancor più preoccupante è il cedimento delle fondazioni su palafitte, con conseguente inclinazione della struttura del tempio ed apertura di crepe nelle pareti. Edificata alla metà del ’700 su disegno dell’architetto Antonio Corbellini, la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo è un edificio maestoso e ben proporzionato, le cui volte nel 1755-56 vennero affrescate dal comasco Carlo Innocenzo Carloni, famoso per la luminosità dei suoi dipinti che decorano palazzi e chiese di Germania, Austria e Lombardia. All’interno della chiesa, la pala del Moretto, le tele di Grazio Cossali, Francesco Paglia, Pietro da Marone, la Via Crucis di Sante Cattaneo e altri dipinti. La ristrutturazione si svilupperà in tre fasi, partendo dal consolidamento della struttura, passando poi al restauro degli affreschi e degli altari, per concludersi rimettendo a nuovo l’organo, un pezzo unico, dal suono potente, trasferito a Orzivecchi dal conservatorio di Monza. La prima tranche dei lavori dovrebbe partire alla fine dell’estate 2019 e concludersi nell’arco di sei mesi. Comporterà il consolidamento delle fondazioni sui due lati dell’edificio e l’imbracatura della facciata, con pulizia di marmi e intonaci ed allontanamento dei piccioni. Completano la prima fase gli interventi per la sistemazione dell’acciottolato nel cortiletto dietro il campanile, con la creazione di un passaggio per carrozzine, per la ristrutturazione dell’impianto di riscaldamento e per la creazione di un servizio igienico accanto alla sacrestia. «La spesa per la prima parte dei lavori è stata calcolata in 425 mila euro, un quarto dei quali già disponibili grazie ad un lascito ed alle donazioni degli orceani - informa don Albini -. Per la parte restante contiamo su finanziamenti Cei, trasferimenti del comune, mutui e sulle offerte della popolazione particolarmente orgogliosa della sua bella chiesa». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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