Mafia dell’Est,
quando il
boss è donna

di Mario Pari
L’ucraina è accusata di rapina
L’ucraina è accusata di rapina
L’ucraina è accusata di rapina
L’ucraina è accusata di rapina

Travagliato è stato il capolinea della latitanza durata oltre due anni di un’ucraina ritenuta un terminale della rete della mafia dell’Est. L’arresto è stato eseguito dalla Squadra Mobile della Questura di Brescia che a conclusione di un’attività di intelligence è riuscita a rintracciare una 37enne destinataria di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Napoli.

O.P. è ritenuta una «cellula» strategica di un’associazione criminale mafiosa ucraina, finalizzata all’estorsione, all’importazione di armi ed alla falsificazione di valuta. Reati che avevano già avuto una prima ripercussione giudiziaria in Italia per la 37enne.

Era già stata sottoposta nel 2006 a fermo a seguito dell’indagine condotta dall’Arma dei Carabinieri di Aversa e successivamente scarcerata.

Ai reati già elencati va però aggiunto altro. L’ucraina aveva in passato partecipato ad alcune rapine effettuate anche utilizzando di armi da fuoco. Nel 2006, in particolare, poco dopo la sua scarcerazione, assieme a un cittadino italiano di origini napoletane, aveva partecipato all’assalto di un furgone condotto da un cittadino ucraino. Un assalto che non aveva visto la vittima rimanere con le mani in mano. C’era stata innanzitutto una reazione.

I RAPINATORI a loro volta avevano esploso alcuni colpi di arma da fuoco verso il conducente del furgone, anch’egli di nazionalità ucraina. La vittima dell’aggressione era poi riuscito a disarmare i due aggressori e a consegnarli alla giustizia. E proprio la giustizia ha fatto il suo corso con i processi, fino alla condanna passata in giudicato.

Nel 2015, a seguito della condanna definitiva alla pena di anni 4 per associazione di tipo mafioso, veniva emesso l’ordine di carcerazione al quale la donna si è sottratta per oltre 2 anni.

Nella giornata di mercoledì, dopo indagini mirate della Mobile della Questura di Brescia la donna è stata rintracciata a Travagliato e portata in carcere a Verziano. Un risultato importante proprio alla luce della pericolosità della donna arrestata.

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