Magìe del Parco dell’Oglio I daini lo rendono più bello

di R.C.
Una comitiva fluviale alle prese con un gruppo di daini sull’Oglio
Una comitiva fluviale alle prese con un gruppo di daini sull’Oglio
Una comitiva fluviale alle prese con un gruppo di daini sull’Oglio
Una comitiva fluviale alle prese con un gruppo di daini sull’Oglio

Gli avvistamenti erano iniziati lo scorso anno crando curiosità e regalando un poco di fascino alla pianura del mais e dei capannoni. E quest’anno sono ripresi, con un effetto moltiplicato dal fatto che gli animali, i quali nel frattempo si sono riprodotti, sono aumentati di numero. Nei campi, sul limitare del bosco ma anche sulle sponde del fiume che raggiungono per abbeverarsi, anche in questi giorni si ripetono gli incontri pieni di bellezza con un branco di daini che hanno scelto come casa il territorio del Parco dell’Oglio tra Barco, Bompensiero e la lanca di Acqualunga. Il daino è un erbivoro che in condizioni normali sarebbe del tutto sconosciuto nella Bassa (popolata in tempi molto lontani dai cervi e oggi, raramente, da qualche capriolo). Poi alcuni esemplari fuggiti dal recinto in cui erano stati rinchiusi da un allevatore appassionato si sono adattati e si sono riprodotti nei boschi in riva al fiume. C’è da sperare che non diventino la causa di un incidente stradale, continuando a offrire uno spettacolo insolito ma bello ed emozionante. •

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