Manovra contro il biodigestore «Vincolate quelle aree nel Pgt»

di Milena Moneta
Il Comitato sollecita un intervento nel Pgt contro il biodigestore
Il Comitato sollecita un intervento nel Pgt contro il biodigestore
Il Comitato sollecita un intervento nel Pgt contro il biodigestore
Il Comitato sollecita un intervento nel Pgt contro il biodigestore

Per tutelare l’ambiente il Comitato per la salvaguardia del territorio di Castelletto, frazione di Leno, presieduto da Luigi Gobbi, «tenendo costantemente monitorata la situazione sul tema biodiodigestore», impianto per il trattamento di Forsu (frazione organica di rifiuto solido urbano) previsto in località Torri Olmo Sopra, chiede un preciso impegno al consiglio comunale. E cioè che indichi esplicitamente negli obiettivi politici per la stesura della variante al Pgt, il diniego a insediamenti di biodigestori o, almeno, che le aree agricole interessate da tali insediamenti siano classificate come «aree agricole di pregio» e così i vasi Bedoletto, la Seriola Vedetti e il corpo idrico Santa Giovanna come «corsi irrigui di pregio». La questione infatti è «al momento sospesa e non scongiurata - dicono - in attesa che il ministero dell’Ambiente chiarisca la qualifica di rifiuto o meno del biometano prodotto dal recupero di altri rifiuti». L’occasione è scaturita alcuni giorni fa quando l’amministrazione comunale ha indetto una pubblica conferenza per verificare l’assoggettabilità alla Vas, Valutazione ambientale trategica - opportuna per il Comitato - della proposta di variante al Pgt. «Pur essendo un organismo costituito giuridicamente, al contrario di altre parti sociali interessate, non siamo stati né infornati né inviatati all’incontro, come se non fossimo parte in causa - lamenta il Comitato - nonostante le pubbliche dichiarazioni di voler collaborare. Fortuitamente ci siamo trovati a partecipare, tra l’altro unici presenti tra il pubblico». Hanno così rilevato che nel rapporto preliminare per la variante del Pgt non ci sono prescrizioni ad insediamenti di recupero di rifiuti, «mentre una norma in tal senso darebbe una spallata definitiva all’ipotesi biodigestore». Il Comitato sostiene che il territorio lenese sia troppo martoriato per tollerare altre ferite ambientali e cita al proposito il rapporto Ersaf sulla salubrità dell’ambiente per il 2016 che assegna a Leno la maglia nera per presenza di azoto e fosforo dovuta alla quantità reflui zootecnici. «Come mai l’amministrazione non ha preso provvedimenti e non ha informato nessuno della gravità della situazione?» si chiedono. Infine viene contesta la cancellazione dal Pgt della nuova viabilità prevista ad est, «ipotesi di circonvallazione, ma soprattutto linea di contenimento dell’espansione urbanistica, la riduzione dell’area di rispetto davanti al cimitero di Leno centro che diventa area a verde privato, l’aumento dei rapporti di copertura delle zone produttive e del residenziale di pertinenza. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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