«Marmotta»
esplosiva
per raid lampo

In principio fu l’acetilene che veniva inoculato con un sottile cannello attraverso la feritoia da cui escono le banconote. Una volta che il forziere blindato era saturo di gas, veniva innescata l’esplosione con la scintilla fatta scoccare dalla batteria di un’auto. Il sistema presentava però delle controindicazioni: basta calibrare male il gas iniettato e l’esplosione distrugge il bancomat e le banconote, senza contare il rischio di una deflagrazione incontrollata.

LE BANDE SPECIALIZZATE nei furti ai bancomat si sono dunque orientate sull’impiego della «marmotta», che altro non è che un ordigno artigianale. I contenitori metallici imbottiti di polvere pirotecnica, talvolta collegati ad una barra metallica, vengono inseriti nel bancomat forzando con un attrezzo simile ad un paranco, la bocchetta che distribuisce il contante. L’innesco viene fatto con un filo metallico allacciato a due fili elettrici. Il raid - quando si tratta di criminali specializzati - può avvenire con tempi che variano dai 3 ai 5 minuti come dimostrano alcuni video che hanno ripreso gli assalti ai bancomat messi a segno negli ultimi mesi.

Suggerimenti