L’esilio del mercato di Montichiari è ormai agli sgoccioli, proprio come la pazienza dei commercianti ambulanti. Se inizialmente a lamentarsi del calo del cassetto erano stati soltanto gli operatori del comparto alimentare, ora anche i venditori del «no food» mostrano preoccupazione. Emblematici i pareri raccolti ieri mattina tra i banchi sistemati nel piazzale del centro Fiera che salvo contrattempi resterà la sede del mercato fino a maggio. «Inizialmente lo spostamento aveva avuto dei risvolti positivi con un flusso maggiore di visitatori - osservano i titolari di Gatti biancheria -. Ma evaporato l’effetto novità dopo è stato un disastro. Non vediamo le nostre clienti abituali da mesi - ammettono i commercianti di Ghedi - e il Comune, come avvenuto invece in altri paesi dove è stato necessario trasferire il mercato settimanale, non ha offerto neppure degli sconti sui tributi». «Gli incassi sono oggettivamente calati - ammette Maura Lissana di Flero accessori per le calzature-. Disponiamo di uno spazio maggiore rispetto a quello che ci veniva offerto in centro, la clientela è diminuita in maniera drastica». ANCHE GLI AMBULANTI provenienti da Castrezzato e da Gottolengo, che vendono articoli di pelletteria ed oggettistica hanno notato una flessione negli affari. «Montichiari è da sempre una piazza ambita, ma un mercato spalmato in un parcheggio ha disorientato gli acquirenti». «In un contesto generale dove sembra che sia stato smarrito il senso del mercato - incalza Attilio Lucchetti che con il suo banco di jeanseria arriva da Manerbio -, il trasferimento al Centro Fiera ha reso tutto più anonimo». Nonostante il servizio gratuito di bus navetta gratuita dal centro storico al mercato allestito dal Comune, i più anziani specie in caso di maltempo preferiscono non spostarsi. Non tutti i commercianti del mercato storico del venerdì sono insoddisfatti. «Più che calata direi che la clientela è semplicemente cambiata - afferma Vincenzo venditore di merceria che arriva da Sirmione merceria - ma gli incassi sono più o meno uguali». Un concetto condiviso da Claudio Cogno di Acquafredda. «Personalmente non ho registrato una riduzione del fatturato - afferma il commerciante di abbigliamento -, anzi con il trasloco abbiamo acquisito nuovi clienti. Tutto sommato direi che pro e contro si equilibrano». •