Montichiari e Gambara
dalla parte delle donne

A Montichiari la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne verrà animata domani dagli studenti dell’Istituto statale Don Milani con numerose attività e iniziative. Mentre all’ingresso dei tre plessi della scuola diretta dalla preside Claudia Covri verranno distribuite ai visitatori spillette rosse realizzate dagli allievi, le sedie e i banchi nelle aule saranno fasciate con nastro rosso e diverse installazioni verranno collocate nell’atrio della sede centrale in via Marconi.

In diverse postazioni, disseminate all’interno dell’istituto ma anche nei giardini, saranno collocati teloni con impronte di mani rosse, sagome di donne, percorsi tematici con post-it su tavole, sempre di colore rosso. Una nutrita delegazione di studenti e insegnanti del «Don Milani» sarà infine dalle ore 9 alle 12 al mercato settimanale nella centralissima piazza Treccani con un gazebo dal quale esporrà materiali informativi e fotografici, leggerà poesie, riflessioni e racconti, suonerà canzoni e dialogherà con i cittadini.

A Gambara l’assessorato alla Cultura, in collaborazione con la biblioteca, organizza un incontro con Claudia Saba che presenta il suo libro «Era mio Padre». L’incontro si terrà domani sera alle ore 20,45 nella nuova Galleria Civica di Arte Contemporanea, al primo piano del palazzo municipale in piazza XX Settembre. «Era mio Padre» è il racconto struggente di un’innocenza violata. Il libro è corredato da un istruttiva prefazione di Elisa Morano che scrive: «Le vittime sono dunque oltre che soggetti di diritto, soprattutto individui con bisogni di cura, accoglienza, ascolto emotivo e d’intervento psicologico. Proprio in tale ambito si configura il lavoro fondamentale dei centri Antiviolenza ai quali è bene rivolgersi per iniziare ad addentrarsi nella paura e acquisire le competenze per gestirla». Il libro si conclude con una intervista all’autrice realizzata da Simone Pozzati, dove si comprende quanto possa essere d’aiuto parlarne. Il messaggio positivo è che comunque è possibile ricominciare a vivere.

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