Muore a 23 anni schiacciata da un camion

di Mario Pari
Il corpo della vittima coperto da un telo e la carcassa contorta della bicicletta FOTOLIVE/Filippo Venezia Il camionista non si è accorto di nulla: poi è stato avvisato dai passantiIl camion che ha investito la ragazza nel centro di Lograto FOTOLIVE
Il corpo della vittima coperto da un telo e la carcassa contorta della bicicletta FOTOLIVE/Filippo Venezia Il camionista non si è accorto di nulla: poi è stato avvisato dai passantiIl camion che ha investito la ragazza nel centro di Lograto FOTOLIVE
Il corpo della vittima coperto da un telo e la carcassa contorta della bicicletta FOTOLIVE/Filippo Venezia Il camionista non si è accorto di nulla: poi è stato avvisato dai passantiIl camion che ha investito la ragazza nel centro di Lograto FOTOLIVE
Il corpo della vittima coperto da un telo e la carcassa contorta della bicicletta FOTOLIVE/Filippo Venezia Il camionista non si è accorto di nulla: poi è stato avvisato dai passantiIl camion che ha investito la ragazza nel centro di Lograto FOTOLIVE

L’angolo «buio» da cui il camionista fatica a vedere. E il buio che è sceso per sempre sull’esistenza di Francesca Mangano, 23 anni. L’autotrasportatore alla guida del mezzo pesante non si è nemmeno accorto d’averla investita e ha proseguito la sua marcia, in buonafede, secondo una prima ricostruzione. Tutto è accaduto attorno alle 15 di ieri lungo la strada solcata dall’incessante traffico sulla rotta Orzinuovi-Brescia. La disgrazia si è consumata all’innesto con via IV Novembre che attraverso piazza Roma fa immettere i mezzi sulla statale 235.

LA RICOSTRUZIONE della dinamica è ancora al vaglio della polizia stradale di Brescia che ieri è arrivata a Lograto con diverse pattuglie per i rilievi.

Il corpo straziato era lì, quasi al centro della strada, vicino alla bicicletta contorta. È rimasto per circa due ore, fino a quando non è arrivato il carro funebre. Ma prima, non più tardi dieci minuti dopo l’investimento si era assistito allo strazio del padre della ragazza. La famiglia Mangano abita poco lontano dal luogo della tragedia ed è molto conosciuta in paese perchè vive da sempre a Lograto. Francesca lascia, oltre ai genitori, il fratello.

Il padre è stato assistito nel terribile momento da conoscenti e amici che l’hanno portato in un punto più appartato rispetto a quello in cui si erano assiepate molte persone. C’era chi aveva sentito il botto, chi era uscito subito dopo dal bar. Ma anche chi aveva inseguito il camion per fargli capire quello che era successo. L’autista non ha avuto esitazioni, ha parcheggiato a poca distanza dal luogo dell’incidente e ha fornito la propria versione alla polizia stradale. «Non l’ho vista» ha spiegato distrutto agli agenti poliziotti. È stato sottoposto al narco e alcol test per verificare in che condizioni stesse guidando: entrambi gli esami hanno dato esito negativo.

QUINDI LA RICOSTRUZIONE, fino a questo momento più verosimile e maggiormente accreditata è quella del mezzo pesante e della bicicletta che escono insieme da via IV Novembre, una provinciale che collega a Travagliato. Camion e bici voltano insieme a destra e la ragazza finisce in un punto in cui il camionista, dall’alto della sua postazione, con ogni probabilità non riesce a vederla, finendo col travolgerla. Poi si allontana. Ma c’è chi ha assistito alla scena e lo segue in auto fino a farlo fermare. Poco dopo il giovane che era al volante del mezzo pesante che trasportava rottami si ritrova di fronte alla tragedia in cui è rimasti coinvolto. Arrivano ambulanze, eliambulanza, ma per Francesca non c’è più nulla da fare. La salma è stata ricomposta all’obitorio dell’ospedale Civile di Brescia in attesa che vengano completati gli accertamenti medico legali. Poi arriverà il nullaosta alla sepoltura e sarà possibile fissare la data dei funerali.

Rimane il fatto che ancora una volta una ciclista, un utente debole della strada è rimasta vittima di un incidente con conseguenze mortali.

Tutto potrebbe essere questione di una frazione di secondi, forse ancor meno. Ma al destino non servono anni per presentare il conto. Gli anni, in questo caso sono i 23 di Francesca, spezzati per sempre in un pomeriggio d’estate, lungo una strada che aveva percorso tante altre volte.

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