Nitrati, si riapre
la caccia
alle falde pulite

di Riccardo Caffi
Orzivecchi: uno dei due pozzi al servizio dell’acquedotto
Orzivecchi: uno dei due pozzi al servizio dell’acquedotto
Orzivecchi: uno dei due pozzi al servizio dell’acquedotto
Orzivecchi: uno dei due pozzi al servizio dell’acquedotto

Sembra che non esista più alcuna zona franca dal punto di vista ambientale, e a fronte dell’avanzata, che appare inarrestabile, delle sostanze inquinanti nel terreno e nelle falde freatiche, la società «AOB2», la realtà che gestisce il servizio idrico integrato a cavallo tra Sebino, Franciacorta e pianura occidentale, corre ai ripari andando alla ricerca di acqua pulita, o almeno migliore, sempre più in profondità.

SUCCEDERÀ in particolare a Orzivecchi, sul cui territorio la società ha deciso di avviare attività di ricerca di nuovi punti di approvvigionamento che assicurino alla popolazione materia prima dotata delle migliori caratteristiche. Secondo AOB2 da queste parti l’impianto di abbattimento dei nitrati funziona e garantisce la potabilità dell’acqua erogata alle famiglie; ma è sempre meglio cercare una falda possibilmente «povera» di questa sostanze inquinanti e legate direttamente alla zootecnia.

La rete idrica di Orzivecchi è alimentata da un pozzo che si trova in via Giacomo Matteotti, profondo circa 80 metri, e da uno più recente, in via Aldo Moro, che arriva a circa 120. «Il controllo sulla qualità dell’acqua erogata dall’acquedotto viene garantito da AOB2 attraverso un fitto programma di analisi che prevedono campionamenti a frequenza mensile alle fontane pubbliche - precisa il gestore -; e va sottolineato che rispetta sempre i valori di legge e che è quindi pienamente conforme all’uso potabile».

Ciò vale in modo particolare per la materia prima in arrivo da via Moro, mentre alla testata di via Marconi, dopo che la società aveva rilevato nel 2011 una concentrazione di nitrati costantemente vicina al limite di 50 mg per litro (raggiunto nel luglio 2010), è stato installato un impianto a osmosi per la rimozione della sostanza.

«Ogni mese vengono eseguiti campionamenti e analisi nei due pozzi, e in quello di via Matteotti vengono effettuati ulteriori controlli sul materiale trattato dall’impianto di abbattimento - aggiunge il gestore -. AOB2 pubblica poi sul proprio sito i valori medi dell’acqua distribuita in rete. Allo stesso modo, l’ASL, che effettua periodicamente analisi alle fontane pubbliche, pubblica i certificati di analisi sul proprio sito». Non c’è insomma un problema di potabilità; ma se non verranno trovate soluzioni per proteggere le falde acquifere intrise di veleni sarà necessario prepararsi a estendere la ricerca verso altri giacimenti.

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