Piazza Europa, il grande sogno
di Roccafranca deve attendere

di Massimiliano Magli
Piazza Europa di Roccafranca attende un radicale restyling
Piazza Europa di Roccafranca attende un radicale restyling
Piazza Europa di Roccafranca attende un radicale restyling
Piazza Europa di Roccafranca attende un radicale restyling

Si prepara davvero il rush finale per piazza Europa di Roccafranca? Il progetto, presentato in anteprima lo scorso anno dopo uno studio di massima, ha preso forma e aspetta la definizione di un project financing, ovvero la partecipazione esecutiva di un privato, entro la fine di febbraio. Almeno ci spera l’amministrazione comunale guidata da Emiliano Valtulini, che ha prorogato il termine di fine gennaio per aumentare le possibilità di trovare un partner.

IL COMUNE ha comunque già fatto sapere di avere in tasca un’altra carta finanziaria se non dovessero farsi avanti privati interessati. L’obiettivo dell’ente è quello di centrare l’obiettivo a costo zero, coinvolgendo un gestore della rete elettrica a cui assegnare il complesso comunale, piazza compresa.

Dunque tra pochi giorni si saprà se il municipio dovrà fare per sé o procedere con una stazione appaltante. In gioco c’è un intervento da 853 mila euro con cui si intende trasformare la piazza in uno spazio pedonale (insieme a via Chiesa) rifacendo la pavimentazione, riducendo il traffico con un senso unico, introducendo decine alberi così da far diventare un polmone verde lo spazio che guarda al municipio e alla ex elementare, oggi sede polifuzionale con ambulatori medici e le sedi di diverse associazioni.

È previsto anche uno spazio acquatico per richiamare la roggia che scorre sotto la piazza, che sarà parzialmente recuperata con l’introduzione di una griglia. Una fontana, infine, finirà per essere una attrazione per i più piccoli.

Le opposizioni però non ci vedono chiaro e contestano la bontà dell’operato, «soprattutto - spiega il consigliere leghista Marco Franzelli - dal punto di vista finanziario. Temiamo che questo progetto non riscuoterà adesioni in termini di finanza partecipata e non ci piace che il Comune garantisca la realizzazione ripiegando sulla finanza cittadina. Crediamo che sia meglio attendere - concludono dal Carroccio - prima di varare un progetto tanto costoso».

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