Primo caso plurifamiliare: infettati madre e figlio

di V.MOR.
Il contagio non sembra fermarsi
Il contagio non sembra fermarsi
Il contagio non sembra fermarsi
Il contagio non sembra fermarsi

Non si ferma l’epidemia di polmonite che tiene in ostaggio la Bassa da due settimane. E ieri dall’inizio dell’emergenza è stato diagnosticato il primo caso plurimo all’interno dello stesso nucleo familiare. Si tratta di madre e figlio di Remedello. Lei, 66 anni, è ricoverata a Desenzano con una forma infettiva blanda, mentre il figlio 43enne è in terapia intensiva al San Gerardo di Monza. La fase acuta non è del tutto superata considerato che nelle ultime 24 ore si sono registrati altri 25 accessi per polmonite tra gli ospedali di Desenzano, Manerbio e Montichiari. Complessivamente il numero delle persone infettate dal batterio sono oltre 350. I decessi accertati sono tre: una 66enne Mezzane di Calvisano è stata uccisa dalla legionella, mentre per polmonite è morto un 85enne di Carpenedolo e un 68enne residente in città, ma domiciliato nel periodo del contagio a Roè Volciano. In quest’ultimo caso la procura che indaga per epidemia colposa ha disposto l’autopsia. Nel frattempo vengono monitorati i casi più gravi di legionella. STABILE IL 29ENNE di Roè Volciano che respira con un polmone artificiale. Stazionario per il 57enne di Carpenedolo all'ospedale Niguarda di Milano. È grave il 56enne di Remedello in terapia nel centro specializzato di Pavia. Nelle prossime ore sono attesi i referti sui campioni prelevati nell’abitazione dell'85enne di Carpenedolo e gli esiti dell’autopsia sul 68enne di Roe Volciano. Determinanti per stabilire un eventuale nesso tra i decessi gli esiti dell’esame autoptico della 66enne di Calvisano.

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