Richiedenti asilo:
«Il sindaco ha perso
tutte le occasioni»

Non usa giri di parole la capogruppo ed ex candidato sindaco di «Insieme per Torbole Casaglia» per stigmatizzare parole e comportamenti del primo cittadino leghista Roberta Sisti attorno al tema dei richiedenti asilo. «Neanche il presidente Trump riesce a respingere gli stranieri, non credo che ci riuscirà il sindaco di Torbole Casaglia» afferma Michela Squassoni, vicesindaco durante l’ultima consiliatura.

POI PROSEGUE affermando che «è indegno che un primo cittadino si permetta di diffondere il panico tra gli abitanti riferendo dati personali presunti che riguardano la salute di queste persone; ed è spiacevole essere stati informati dalla Prefettura a cose fatte, anche perchè la sindaca leghista, come lei stessa ha detto, si è sempre rifiutata di partecipare alle riunioni in Prefettura per la gestione dei richiedenti».

Squassoni chiede invece che «Sisti faccia il proprio dovere e partecipi a queste iniziative, e non anteponga di nuovo e ciecamente la propria fede politica alla tutela dei propri concittadini. Se fosse andata a quelle riunioni avrebbe saputo per tempo dei profughi in arrivo. Non solo: se invece di rifiutare il progetto Sprar (Sportello per la gestione dei profughi e richiedenti asilo), fosse entrata nel merito del piano stesso, gestito da una organizzazione che assiste i comuni mediante una micro accoglienza, avrebbe forse capito che il modo migliore per tutelare i propri concittadini sarebbe stato quello di accogliere un piccolo numero di persone».

L’esponente dell’oppoisizione ricorda anche che proprio nell’ambito del progetto Sprar in molte realtà del Bresciano le persone accolte si sono messe a disposizione degli enti locali per effettuare lavori non retribuiti di pubblica utilità. A Torbole, invece, «le scelte della sindaca hanno avuto un effetto controproducente: non ha voluto gestire la questione migranti e adesso, come dice lei “a sua insaputa”, in paese ci sono più profughi di prima». P.TE.

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