Rudiano piange Bonetti un industriale illuminato

L’addio a  Dario Bonetti
L’addio a Dario Bonetti
L’addio a  Dario Bonetti
L’addio a Dario Bonetti

La storia dell’imprenditoria bresciana ha perso un pezzo: era collocato a Rudiano, e portava il nome di Dario Bonetti. Originario del paese, si è spento giovedì pomeriggio a 79 anni dopo un ricovero nell’ospedale civile di Brescia per una malattia che non gli ha lasciato scampo. Lascia la moglie Ester Facchetti e i fratelli Alberto, Diomira, Adele, Angela e Valentina, e l’ultimo saluto al fondatore dell’omonimo bottonificio è previsto lunedì alle 15, a partire dalla Casa del commiato di Chiari, mentre la veglia di preghiera è in programma questa sera alle 20. Bonetti è stato fondatore di una realtà che produce macchine per bottoni apprezzate in tutto il mondo; una fabbrica che resiste ancora oggi a Rudiano e che è amatissima da dipendenti ed ex dipendenti. Tanto che l’imprenditore e la sua famiglia avevano avuto la soddisfazione di un libro dedicato all’azienda e scritto da un dipendente, l’uraghese Angelo Vezzoli. Tutto era nato nel 1923 in via Marconi, di fronte all’abitazione attuale della famiglia, coi bottoni in madreperla. Poi è decollata la fabbrica di via Lavoro e Industria, specializzata nella realizzazione di macchine per bottonifici. «Se ne va un galantuomo - commenta l’assessore alla Cultura Angelo Brocchetti - legatissimo al territorio, al punto da non far mai mancare la sua partecipazione a iniziative lanciate dalla parrocchia o dall’associazionismo». • M.MA.

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