Sala giochi: legittima la sospensione della licenza

Ancora una vicenda legata agli orari di apertura delle sale giochi nei Comuni è finita davanti al Tar, con il riconoscimento della legittimità delle limitazioni imposte dell’ente locale. È infatti nei poteri dei Comuni regolamentare gli orari di apertura, così come è compito delle Questure verificare eventuali violazioni delle disposizioni comunali. Lo ha ribadito il Tar Lombardia nel decreto che ha respinto la domanda cautelare di una società di giochi di Carpenedolo, a cui la Questura ha imposto venti giorni di sospensione della licenza per la violazione dei limiti orari disposti dal Comune. Lo stop per sale giochi, slot e vlt, è previsto dalle 7.30 alle 9.30, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21; nel caso in questione, la società è «oggettivamente incorsa nella violazione delle prescrizioni», come risulta dai verbali di accertamento. A questo proposito viene confermato che «gli organi di Polizia possono accertare dette infrazioni e relazionare in merito all’autorità comunale» e che «è indubbio il potere del Comune di regolamentare gli orari di esercizio delle sale giochi autorizzate e del funzionamento degli apparecchi con vincita in denaro».

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