Si intitola «L’oratorio della Disciplina di Orzivecchi», ed è il dono alla comunità offerto per il 2016 da Giuseppe Busetti, presidente del sodalizio Amici della Disciplina. La strenna di fine anno è un volume arricchito da oltre 120 immagini che racconta la storia della chiesa e delle opere d’arte che conserva; ma anche le vicende del movimento dei Disciplini presente a Orzivecchi fin dal XIV secolo e, naturalmente, la cronaca del restauro dell’edificio.
L’impresa dei volontari, iniziata nei primi anni 2000 e sostenuta dal parroco don Giuseppe Benazzi e dal suo successore don Franco Cavalli, ha salvato l’edificio sacro dallo sfacelo e l’ha restituito al culto dopo oltre 25 anni di abbandono. «Questo restauro sarà inserito tra gli interventi più rispettosi eseguiti negli ultimi anni sul territorio bresciano - scrive Busetti -, una vera opera di salvaguardia che, per assurdo, ha avuto il suo punto di forza nella lentezza. La carenza di fondi - continua l’autore - ha costretto l’associazione a procedere per piccoli passi, ma ha anche consentito di valutare i progetti con la dovuta tranquillità».
Hanno partecipato al recupero l’ingegnere Sandro Guerini, direttore dei lavori che ha progettato e seguito la campagna con la passione che lo contraddistingue; i restauratori Marina Baiguera e Roberto Fodriga, e l’artigiano Franco Benedetti, che con i suoi collaboratori ha rimesso a nuovo pavimenti, altari, banchi, porte e scale.
Nella chiesa si può ammirare un affresco raffigurante una Madonna con Bambino, accanto al quale si legge la data «19 augusti 1497», che era contornato dalla tela «Il Padreterno coi santi Francesco e Carlo Borromeo» dell’orceano Grazio Cossali. Realizzato tra il 1620 e il 1629 sembrava svanito nel nulla: è stato ritrovato, ripiegato sopra le assi del soffitto, solo quando è iniziata la sistemazione della controsoffittatura. Ora restaurato è tornato al suo posto. R.C.