Sei ragazzi da premio
al servizio della natura

Sono uno splendido (e purtroppo piuttosto raro) esempio di cittadinanza attiva che si è manifestato al tempo del disinteresse e del degrado. Lo hanno proposto persone che non aspettano l’invito degli enti pubblici, e neppure il via libera formale dell’ente parco. Anche se viviamo in un’epoca in cui chi cerca di fare del bene rischia addirittura la beffa delle multe. Sono i ragazzi che a Urago d’Oglio nei giorni scorsi hanno preso sacchi e badile (una paletta non sarebbe di certo bastata), si sono armati di guanti e hanno lasciato a casa il disgusto per poi ripulire un ampio tratto di campagna fluviale.

LE IMMAGINI del loro intervento sono diventate prevedibilmente virali su Facebook e hanno raccolto l’apprezzamento della popolazione. I ragazzi sono intervenuti su un’area del Parco dell’Oglio più volte interessata da scarichi illegali di rifiuti che potevano essere comodamente sistemati in auto e smaltiti; ma hanno avuto a che fare anche con materiali collocabili nell’isola ecologica del paese.

Detto dell’operazione è doveroso citare i nomi dei protagonisti di questa pulizia, frutto di un gruppo spontaneo di amici che non ha accettato il perdurare di una discarica in pieno parco: sono Mirco Sirani, Paolo Slavoni, Roberto Facchinetti, Cristian Sangaletti, Leonardo Pagani e Giordano Tota. Gli stessi giovani di buonissima volontà che ogni anno organizzano un memorial calcistico in oratorio (l’ultima edizione si è appena conclusa) dedicato a Daniele Carminati, scomparso nel 2014 in un incidente stradale.

SIAMO di fronte a una storia da prendere a esempio e che sicuramente non sfuggirà all’amministrazione comunale, da sempre attenta nel valorizzare attraverso i propri riconoscimenti i cittadini più attenti alla comunità e al territorio.

La giornata di grandi pulizie lascia naturalmente aperta la questione degli abbandoni dei rifiuti, e intanto, sempre l’ente locale, per contrastare il problema ha da mesi promosso una task force di controllo con il personale della polizia locale, e le multe non sono mancate. M.MA.

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