Servizi scolastici, dopo il divorzio la polemica

Il sindaco di Remedello Francesca Ceruti: duro affondo in aula
Il sindaco di Remedello Francesca Ceruti: duro affondo in aula
Il sindaco di Remedello Francesca Ceruti: duro affondo in aula
Il sindaco di Remedello Francesca Ceruti: duro affondo in aula

È un atto politico che non avrà alcuna conseguenza pratica alla luce del «divorzio» ormai deciso in altra sede. Nelle ultime ore, il Consiglio comunale di Remedello ha approvato pro forma una convenzione destinata a rimanere sulla carta con i vicini di Acquafredda per la condivisione delle spese di gestione della scuola media. «Un atto dovuto di fronte ai nostri concittadini», ha dichiarato la sindaca Francesca Ceruti all’aula consiliare.

Si è trattato di una risposta dell’amministrazione comunale alla giunta del paese vicino, al sindaco Alessio Guerreschi che nel dicembre scorso, a fronte di una richiesta di compartecipazione alle spese giustificata dalla presenza a Remedello di non pochi ragazzini del suo paese (ma anche, dicono i vicini di casa, da pronunciamenti in questo senso della Corte dei conti), ha detto semplicemente «no» parlando in sostanza di costi eccessivi.

Nel frattempo sempre Guerreschi ha trovato un’intesa con il Comune di Visano, la cui scuola ospiterà i giovani in partenza a partire dal prossimo anno scolastico: finiranno in una struttura rimessa a nuovo, e sarà necessario contribuire alla spesa della ristrutturazione. In pratica Acquafredda ha fatto leva sull’Unione dei comuni, di cui fa parte anche Visano, per trovare un’alternativa al problema della condivisione dei costi, ma finirà per affrontarne altri, forse più elevati, nella nuova destinazione.

Elisa Galuppini, assessore all’Istruzione remedellese, ricorda che «la convenzione scolastica ha una durata di due anni e riguarda spese come il riscaldamento e l’elettricità. La somma richiesta all’altro Comune sarebbe stata di poco inferiore ai 5 mila euro l’anno». «È curioso - aggiunge Francesca Ceruti - che i nostri vicini abbiano rifiutato di erogarla quando hanno stanziato i primi 15 mila euro per la struttura di Visano nella quale traslocheranno i ragazzini. La cifra che abbiamo chiesto non è stata un capriccio della nostra amministrazione: questa convenzione è stata voluta dalla Corte dei Conti, e secondo le norme vigenti l’altro ente locale doveva contribuire al servizio scolastico».

Sembra di essere di fronte a ragioni politiche più che di sostanza: «Gli amministratori di Acquafredda si sono negati a un confronto sulla precedente bozza di convenzione - conclude Ceruti -. Alessio Guerreschi ha dichiarato che in 60 anni non si è mai verificato nulla del genere? Ma alcune norme cambiano nella pubblica amministrazione: bisognerebbe informarsi per evitare figuracce». V.MOR.

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