Simpo e Comune, la guerra si sposta al Tar

di Riccardo Caffi
La sede della «Simpo» di Quinzano: l’azienda si è appellata al Tar
La sede della «Simpo» di Quinzano: l’azienda si è appellata al Tar
La sede della «Simpo» di Quinzano: l’azienda si è appellata al Tar
La sede della «Simpo» di Quinzano: l’azienda si è appellata al Tar

È una battaglia ambientale, una lunga vertenza iniziata a metà degli anni Novanta del secolo scorso quella che vede protagonisti il Comune di Quinzano d’Oglio, portavoce da allora delle ricorrenti lamentele dei cittadini, e la «Simpo» (l’acronimo sta per Società industriale molini, pastifici, oleifici), una srl che ha sede in viale Gandini. Una vertenza che recentemente si è arricchita con un nuovo capitolo.

La Simpo ha infatti risposto all’ordinanza civica che stabiliva l’inagibilità parziale dei locali dello stabilimento presentando un ricorso alla sezione di Brescia del Tribunale amministrativo regionale, opponendosi al Comune e all’architetto Oliviero Tognazzi, responsabile dell’area Servizi per il territorio, per ottenere l’annullamento del provvedimento.

L’intervento del municipio è stato stimolato da un documento precedente: la diffida dell’Ufficio d’Ambito di Brescia allo scarico nella fognatura pubblica dei reflui provenienti dallo stabilimento, e ha fatto riferimento sia alla nota del giugno 2016 dei carabinieri del Nucleo antisofisticazioni sugli inconvenienti igienico strutturali e sulla presenza di polveri, sia alla comunicazione del comando dei carabinieri (del marzo 2017) sul rinvenimento di rifiuti pericolosi contenenti amianto.

Tempo fa sul caso Simpo si era tenuta ache una conferenza dei servizi alla quale erano stati invitati tutti i soggetti coinvolti (Provincia, Arpa, Ats, Ufficio d’Ambito, Distretto veterinario, carabinieri, vigili del fuoco e ovviamente l’azienda) senza però che si arrivasse e una via d’uscita concordata.

E adesso? Di fronte al ricorso al Tar, la giunta ha autorizzato il sindaco Andrea Soregaroli a resistere in giudizio, chiamando a rappresentare l’ente locale lo studio legale dell’avvocato Domenico Bezzi, che già in passato è stato incaricato di assistere il municipio per le questioni aperte con la srl.

LA FABBRICA opera in viale Gandini dal 1945, e all’inizio era un pastificio; poi, attorno agli anni ’60 la società si è inserita nel settore zootecnico industriale dedicandosi in particolare alla produzione di carbonato di calcio e fosfato bicalcico, con relativi impianti di macinazione e insaccamento del prodotto esportato in tutto il mondo. I camion che trasportano le pietre, la macinazione e l’impiego di sostanze chimiche provocano rumori, polveri e odori che gli abitanti mal sopportano, fonte di raccolte di firme e denunce ripetute.

Il Pgt in vigore prevede da tempo la destinazione a uso residenziale del comparto dello stabilimento, per rendere appetibile per l’azienda la cessione dell’area e lo spostamento degli impianti di produzione nella zona industriale, ma la Simpo rimane al suo posto all’interno del perimetro abitato.

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