Sindaco condannato
Il caso diventa politico

di Riccardo Caffi

È trascorso all’insegna della tensione il consiglio comunale tenutosi ieri sera a Borgo San Giacomo. A pesare sulla seduta la sentenza del giudice monocratico Giovanna Faraone, che al termine del processo (di primo grado) ha condannato il sindaco Giuseppe Lama a quattro mesi di arresto e a una ammenda. La Lega nord non ha digerito il no alla presentazione di una interpellanza sulla vicenda opposto dallo stesso sindaco.

Lama aveva suggerito al Carroccio di trasformarla in una interrogazione, sottolineando che il caso giudiziario lo riguarda come imprenditore e non come amministratore, dato che ai tempi dei fatti sanzionati non era tale, ma il gruppo di opposizione non ha sentito ragioni.

Sul tavolo una storia risalente al 2005, con la demolizione e ricostruzione di parte di un fabbricato agricolo nei confini del Parco dell’Oglio (al Fenilvecchio, nella frazione Acqualunga). Negli anni successivi in questo contesto si era verificato un abuso edilizio, perchè nella porzione di cascina erano state ricavate unità abitative e nel mezzo del cortile era stata predisposta una piscina. L’illecito ha visto coinvolto Lama nel ruolo di direttore dei lavori, e venne segnalato dalla Lega che è stata alla guida del Comune dal 2009 al 2014 con il sindaco Giovanni Sora.

Ora il Carroccio ha deciso di presentare il conto, e vuole portare in discussione in consiglio la «situazione scandalosa che vede coinvolto per abuso edilizio in qualità di tecnico il sindaco».

Ma all’ordine del giorno della seduta di ieri non c’è stato posto per questo proposito. Ovviamente i firmatari protestano: «Mi è stata recapitata una lettera nella quale il sindaco dice che non è stata posta in discussione perchè “non è conforme al dettato dell’articolo 32 del regolamento del consiglio comunale, non avendo alcuna attinenza con l’attività del Comune”, ma proprio dalla lettura di quell’articolo appare palese la fondatezza della nostra richiesta e dell’utilizzo dello strumento dell’interpellanza», puntualizza l’ex primo cittadino Sora. Indipendentemente dall’esistenza o meno delle implicazioni politiche tirate in ballo dall’opposizione, la sentenza finisce per creare un’ombra sull’attività pubblica di Giuseppe Lama, da 34 anni titolare di uno studio tecnico e da 41 impegnato nell’Amministrazione comunale. E con questa convinzione la Lega di Borgo San Giacomo - che ieri sera ha abbandonato l’aula in segno di protesta, non esita a chiederne le dimissioni: «Riteniamo che il sindaco sia in una posizione molto scomoda e che il suo continuo rifiutarsi di chiarire la situazione e di parlarne ufficialmente in consiglio non faccia altro che avvalorare la tesi che non possa fare altro che mettere fine alla sua esperienza amministrativa», si legge nella nota del Carroccio.

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