Spara dall’orto col fucile fatto in casa

Il fucile artigianale sequestrato e le munizioni
Il fucile artigianale sequestrato e le munizioni
Il fucile artigianale sequestrato e le munizioni
Il fucile artigianale sequestrato e le munizioni

Le statistiche dicono che da anni ormai il numero dei cacciatori ufficiali è in calo verticale. Sicuramente sono crollate e crollano le licenze, ma tra i tanti che rinunciano al tesserino risparmiando sulle tasse c’è qualcuno che ripiega su illegalità piena e a costo zero. Fa parte di questo gruppo il pontogliese arrestato l’ultimo giorno del 2017 in una zona di campagna verso il confine con Rudiano. L’EX CACCIATORE (la sua vecchia licenza era scaduta nel 1992) è finito nei guai per effetto dei controlli antibracconaggio effettuati dalle guardie volontarie del Wwf Lombardia, le quali durante l’attività hanno sentito uno sparo di piccolo calibro arrivare dall’orto recintato retrostante un’abitazione privata. Raggiunta la recinzione, alta poco più di un metro, i volontari hanno visto lo sparatore: appostato all’altezza di un pollaio puntava ai piccoli uccelli protetti con un fucile monocanna di evidente fabbricazione artigianale; un’arma vietata che impiegava proiettili calibro 8, adatti appunto per abbattere la piccola avifauna, che ha causato guai seri al possessore. Fatta la scoperta le guardie del Wwwf hanno chiesto l’intervento della polizia provinciale, e gli agenti del Nucleo ittico-venatorio sono intervenuti per essere successivamente affiancati dai carabinieri della stazione di Rudiano. Provinciale e Arma hanno controllato l’abitazione del bracconiere scoprendo nel congelatore un fanello e uno storno (entrambe specie protette) e un esemplare di passeriforme già spennato, e l’operazione si è conclusa col sequestro dell’avifauna, delle cartucce e ovviamente del fucile fuorilegge: il proprietario ha affermato di averlo costruito da solo, e la cosa gli ha fruttato gli arresti domiciliari disposti dal pm di turno. Fino a ieri la sua condizione di detenuto in casa non era cambiata, perché non era ancora avvenuta l’udienza di convalida (o di sospensione) del provvedimento davanti al giudice per le indagini preliminari. • P.BAL. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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