Spazzatura selvaggia L’Oglio è sotto assedio

di M.MA.
Una parte dei rifiuti abbandonati in località Peschiera
Una parte dei rifiuti abbandonati in località Peschiera
Una parte dei rifiuti abbandonati in località Peschiera
Una parte dei rifiuti abbandonati in località Peschiera

La spazzatura è una marea crescente che invade ogni angolo; anche una delle oasi fluviali più belle lungo l’Oglio. Succede a Rudiano, dove le recenti imprese dei pirati del sacchetto hanno fatto scattare un giro di vite da parte del Comune e dell’ente parco. Impressionante la quantità di materiali scaricati illegalmente nella località Peschiera, dove il fiume si allarga in un laghetto frequentato e gestito dall’associazione pescatori. Uno spazio proprio per questo relativamente «controllato», ma ciò non ha impedito l’inquinamento di una decina di punti diversi, con l’abbandono tra le altre cose anche di scarti pericolosi come olii esausti ed elettrodomestici; senza dimenticare i gentili «ricordi» lasciati dai turisti del fine settimana, che hanno lasciato nel parco gli avanzi dei loro pic nic. In queste ore il Comune sta mappando l’intera zona con l’intento di capire chi possa averla riempita di spazzatura: lo farà verificando il contenuto dei sacchi, mentre per un sito in particolare bisognerà valutare la possibile contaminazione del terreno e dell’acqua, visto che nel sottobosco è stato gettato un fusto blù dal contenuto sospetto. NELL’OASI della Peschiera si sta materializzando una situazione senza precedenti, che conferma l’idiozia e l’arroganza di non poche persone totalmente insensibili alle ragioni e alla fragilità dell’ambiente. L’assessore al Parco Angelo Brocchetti non usa mezzi termini nel definire la situazione: «Questi gesti sono frutto di inciviltà assoluta. È bestiale lasciare in mezzo a una natura ancora tanto bella tutti quei rifiuti. Mi chiedo anche chi possa essere quell’imbecille che porta un televisore e mobili fin qui quando sono tutti oggetti che l’isola ecologica accoglie senza problemi». Le telecamere? L’ipotesi di installarle nel parco è stata finora respinta; per le resistenze a portare tecnologia e cavi nella natura e per il rischio di raid vandalici. •

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