Suicidi nel santuario:
nuova emergenza

La scala del santuario teatro dell’ennesimo dramma
La scala del santuario teatro dell’ennesimo dramma
La scala del santuario teatro dell’ennesimo dramma
La scala del santuario teatro dell’ennesimo dramma

L’ultimo dramma è andato in scena mercoledì sera, seguito da due persone che non hanno potuto fare nulla per impedirlo, sempre sullo sfondo di quel santuario della Madonna del Castello di Carpenedolo ormai tristemente famoso per la serie di suicidi riusciti o solo tentati: nove casi nell’arco di qualche anno.

QUESTA volta a decidere di farla finita è stato un 77enne residente in paese visto da due testimoni mentre saliva sul cornicione per poi lanciarsi sulla scalinata. Non è morto sul colpo, ma a causa delle gravissime lesioni si è spento poco dopo nella Poliambulanza di Brescia.

Una casistica triste e inaccettabile: di fronte a questa realtà, il parroco di Carpenedolo, don Franco Tortelli ha rilanciato un appello per «risolvere nel più breve tempo possibile il problema con la collocazione di alcune telecamere e col potenziamento dell’illuminazione pubblica». Probabimente nei prossimi giorni l’arciprete incontrerà il sindaco Stefano Tramonti per provare ad arginare quello che sembra una sorta di pellegrinaggio della morte.

«Siamo in attesa di un cenno dal Comune», ha aggiunto don Tortelli ricordando che l’anno scorso, in seguito al suicidio di un 15enne e al tentativo di una donna di Asola, il consiglio pastorale aveva inviato una lettera al sindaco suggerendo dei provvedimenti da adottare: dai cancelli alla videosorveglianza, passando per un sistema d’allarme. Dal municipio, l’assessore Simone Giulietti ricorda che «la proprietà è della parrocchia e quindi ci sono degli impedimenti oggettivi a investire risorse comunali. Tra l’altro il santuario è sottoposto a vincolo della Sovrintendenza, e qualsiasi intervento ne richiederebbe il consenso. Il Comune potrebbe solo piazzare telecamere in aree pubbliche dalle quali si possa avere visibilità sul tempio». V.MOR.

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