Ufficio Arpa nella Bassa?
Girelli: «Un costo inutile»
Rolfi rilancia l’idea-ricerca

Fabio Rolfi alla fiaccolata Gian Antonio Girelli
Fabio Rolfi alla fiaccolata Gian Antonio Girelli
Fabio Rolfi alla fiaccolata Gian Antonio Girelli
Fabio Rolfi alla fiaccolata Gian Antonio Girelli

La prospettiva di aprire un ufficio distaccato dell’Arpa a Montichiari sta facendo discutere. Ieri la proposta è stata oggetto di un botta e risposta fra il consigliere regionale di minoranza del Pd Gian Antonio Girelli e il presidente della Commissione Sanità Fabio Rolfi (Lega), che aveva ipotizzato appunto il decentramento. «Sento in giro proposte mirabolanti da chi ha amministrato il Comune, la Provincia e la Regione per quasi vent'anni - ha osservato caustico Girelli -: l'ultima trovata è quella di avere una sede distaccata di Arpa a Montichiari. Non mi preoccuperei troppo di avere un edificio preposto a tale scopo, mi interessa di più avere tecnici che in loco facciano controlli, monitorino e soprattutto pensino alla prevenzione. Il Comune di Montichiari, in tempi non sospetti, si era già attivato chiedendo di mettere in campo risorse umane e attrezzature, ma la risposta di Arpa era stata che non c'era personale per un simile approccio». Girelli ritiene più efficace la strategia di «chiedere alla Regione di incrementare le risorse da destinare ad Arpa per questo capitolo. Montichiari è un unicum per lo stress ambientale sopportato: creare risorse ad hoc mi sembra sia doveroso. Mi interessa meno avere una sede distaccata con costi fissi inutili. Sono più interessato ad avere un progetto specifico con operatori e risorse dedicate al caso Vighizzolo». A parere del consigliere Pd, «è indispensabile di fronte all’emergenza ambientale interrompere la consuetudine di giustificare con necessità tecniche scelte politiche di dirompente ricaduta sui territori. Fare chiarezza, individuare ogni responsabilità è un diritto dei cittadini e del Comune di Montichiari, un dovere per le Istituzioni».

PRONTA LA REPLICA di Fabio Rolfi: «É difficile individuare le cause se non si è sul posto al momento in cui compare il tanfo, come dimostra il fatto che l’origine dei miasmi non è ancora stata trovata. I controlli ordinari già si fanno, e pensare l'opposto significa non avere rispetto per gli operatori di Arpa, Ats e Polizia locale, che svolgono al meglio il loro mestiere. Ciò che serve invece sono misure speciali per una situazione particolare, proprio come si è fatto con il fattore di pressione». Rolfi dunque rilancia: «occorre un distaccamento, anche mobile, dell’Arpa per captare odori impropri, individuando nell’immediato la loro sorgente. Bisogna anche potenziare gli studi epidemiologici per analizzare, anche nel lungo periodo, correlazioni tra salute umana e discariche, aspetto sul quale si conosce ancora poco. Su questo tema Brescia potrebbe davvero diventare un modello pilota per una ricerca sperimentale a livello regionale». C.REB.

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