Un tavolo permanente per la difesa del Chiese

di Marta Giansanti
I promotori dell’iniziativa, al centro il portavoce Gianluca Bordiga
I promotori dell’iniziativa, al centro il portavoce Gianluca Bordiga
I promotori dell’iniziativa, al centro il portavoce Gianluca Bordiga
I promotori dell’iniziativa, al centro il portavoce Gianluca Bordiga

Il fiume Chiese è in pericolo: è l’allarme lanciato da nove realtà ambientaliste che hanno deciso di unirsi attorno al «Tavolo delle associazioni che amano il fiume Chiese e il suo lago d’Idro». Un organismo aperto a tutte le associazioni che operano nei trenta comuni bagnati dal fiume e a quelle dei paesi limitrofi, e orientato alla conoscenza e alla condivisione dei problemi oltre che alla difesa del Def, il deflusso ecologico funzionale, ovvero la quantità di acqua necessaria per mantenere in buona salute l’intero ecosistema. «La nascita del Tavolo è il risultato di un cammino durato un anno e mezzo e culminato nell’adesione delle prime nove associazioni, ma siamo convinti che il numero crescerà», racconta il portavoce Gianluca Bordiga, che fa parte della storica associazione Amici della Terra di Idro. L’obiettivo è di coinvolgere quante più realtà possibili, «non per forza di aspirazione ambientalista», per un percorso unitario teso a preservare il patrimonio ambientale. «Ogni associazione manterrà la propria autonomia - garantisce Bordiga - ma un suo delegato farà anche parte del comitato esecutivo per la gestione del Tavolo». PER ADERIRE si dovrà approvare e firmare la dichiarazione di intenti alla base del Tavolo. Gli associati, almeno una volta al mese, organizzeranno incontri nei diversi comuni per discutere sulle possibili attività di salvaguardia e valorizzazione dei 160 chilometri dell’asta del fiume. Un corso d’acqua «in condizioni pessime», soprattutto tra Bedizzole e Calcinato. Per colpa dell’inquinamento, certo, ma anche della presenza di 21 centraline idroelettriche, «che causano l’abbassamento della temperatura delle acque con conseguente moria di specie viventi» e la mancanza di un deflusso minimo vitale. «Nella pianura Padana purtroppo si irriga ancora per inondazione e, in alcune zone, la scomparsa totale del deflusso del fiume condanna le specie vegetali e animali alla morte», spiega Bordiga. «In un metro cubo di acqua vivono circa due milioni di animali: ogni volta che si agisce sul corso si fa un danno incalcolabile e irreversibile». Il prossimo appuntamento con il Tavolo è previsto per il 20 novembre a Muscoline. Una scelta non casuale: «Sarà l’occasione per esprimere il nostro sostegno al sindaco Davide Comaglio che negli ultimi giorni si è energicamente opposto alla realizzazione del gigantesco collettore del Garda sul suo territorio - sottolinea Bordiga - Un progetto che, se approvato, graverà economicamente sui cittadini ma anche sull’ambiente e sul fiume». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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