Una mostra racconta la necropoli

di V.MOR.

Far conoscere la necropoli scoperta nel 2013 nel corso dei cantieri della Snam per la costruzione del metanodotto Zimella-Cervignano d’Adda in località Basalica. È questo uno degli obiettivi del programma della Fiera agricola di Calvisano che ha ospitato l’altra sera una conferenza sull'età del rame. Del resto, come ha messo in evidenza il sindaco Giampaolo Turini, «volgere lo sguardo alle tracce del passato e a tutto ciò che è divenuto per noi storia, tradizione e cultura ha l’obiettivo di cercare le basi su cui costruire il futuro». È stata anche organizzata una mostra, inaugurata ieri nella Chiesa di Santa Maria della Rosa che la ospiterà fino al 15 aprile. Sono esposti sia i ritrovamenti di località Basalica di Calvisano, sia alcuni corredi della necropoli di Remedello e ritrovamenti dei territori limitrofi, accanto ai reperti venuti alla luce nelle grotte sepolcrali della Corna Nibbia di Bione. Come sottolineato dalla curatrice Cristina Longhi «la necropoli preistorica comprendeva tre tombe a fossa ed una struttura più complessa costituita da una grande fossa quadrangolare al cui interno c'era una bassa piattaforma ricoperta da un tumulo di terra. Tutti i defunti - ha aggiunto Longhi - erano stati deposti con il busto supino, con gli arti inferiori flessi sul lato sinistro ed il capo orientato ad ovest, secondo una ritualità attestata nelle necropoli della Pianura padana durante l'età del Rame tra 3500-2200 a.C.». I tre individui delle tombe a fossa erano di sesso maschile, mentre quello della tomba con tumulo era un bimbo di 7 anni. Solo uno di questi, però, era accompagnato dal corredo tipico del cacciatore guerriero. •

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