Bonnie & Clyde
uniti nella vita
e negli assalti

di N.P.C.
Bonnie & Clyde uniti nella vita e negli assalti
Bonnie & Clyde uniti nella vita e negli assalti
Bonnie & Clyde uniti nella vita e negli assalti
Bonnie & Clyde uniti nella vita e negli assalti

Uniti nella vita e nell’attività criminale. Lui 35 anni, corporatura imponente da peso massimo, lei di tre anni più giovane, esile come un giunco. Le caratteristiche fisiche della coppia difficilmente passavano inosservate. Non è servito a nulla così il cappuccio indossato durante l’interminabile serie di assalti a distributori automatici di sigarette, medicinali e carburante.

INCROCIANDO pazientemente le immagini girate delle telecamere di videosorveglianza puntate sugli obiettivi finiti nel mirino dei ladri «seriali» e le testimonianze, i carabinieri sono riusciti a risalire all’identità della coppia domiciliata a Rodengo Saiano che si muoveva senza strategie, ma con una filosofia chiara: rubare tutto quello che c’era da rubare. Persino la corrente elettrica del vicino di casa. E in un caso il furto si è trasformato in rapina. È accaduto a Travagliato, quando i titolari di una videoteca hanno cercato di sventare l’assalto alla cassa del dispenser di video, ma sono stati presi a bastonate. L’apice di una catena di razzie, 14 in poco meno di due mesi. Ai carabinieri di Gussago sono bastate tre settimane per stringere il cerchio attorno ai Bonnie & Clyde della Franciacorta. Sulla scorta delle indagini, il Gip del Tribunale di Brescia, su richiesta della procura, ha emesso due ordinanze di custodia cautelare nei confronti della coppia. L’inchiesta ha ricostruito le tappe dei colpi. Gli obiettivi venivano scelti a caso, tutto andava bene pur di fare soldi, dal dispositivo di banconote di un distributore di carburanti a Gussago e di via Milano a Brescia, a quelli delle farmacie di Rodengo Saiano, di Gussago, di Ospitaletto e di Rovato. Nel mirino era finito anche il dispenser di sigarette delle tabaccherie di Provaglio d’Iseo e di Palazzolo. La coppia si era anche concessa un furto tra gli scaffali nel supermercato Esselunga di Corte Franca, e uno di energia elettrica da un’abitazione confinante a quella dove vivevano. I due agivano a volto coperto, con la Opel Corsa della 32enne sulla quale, in diverse occasioni, apponevano targhe rubate ad altri mezzi per impedire la loro identificazione qualora qualcuno fosse riuscito a rilevare i numeri.

ALCUNE TESTIMONIANZE preziose, i sistemi di videosorveglianza presenti su molti degli obiettivi colpiti e la particolare fisionomia del duo hanno fornito i primi indizi. Al resto hanno pensato meticolosità e tenacia dei militari dell’Arma, che si sono messi sulle loro tracce ed hanno fornito alla Procura cittadina le prove dei loro delitti. Il 35enne - al quale sono imputati 14 colpi - si trova attualmente nel carcere cittadino, mentre la 32enne che deve rispondere di 10 raid è adesso agli arresti domiciliari. Proseguono le indagini dei carabinieri per verificare l’eventuale responsabilità dei due in altri reati simili commessi nella provincia. Il sospetto è infatti che la coppia avesse già colpito in altre zone dell’hinterland e della Bassa Bresciana. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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