Cade dalla scala e muore davanti al figlio

di Alessandro Romele
I «secchi» che la vittima stava sistemando attorno al   capanno quando è precipitata al suolo La tragedia si è consumata ieri mattina in  località   Digone nell’entroterra di   Pisogne Giovanni Laini è morto davanti allo sguardo impotente del figlio
I «secchi» che la vittima stava sistemando attorno al capanno quando è precipitata al suolo La tragedia si è consumata ieri mattina in località Digone nell’entroterra di Pisogne Giovanni Laini è morto davanti allo sguardo impotente del figlio
I «secchi» che la vittima stava sistemando attorno al   capanno quando è precipitata al suolo La tragedia si è consumata ieri mattina in  località   Digone nell’entroterra di   Pisogne Giovanni Laini è morto davanti allo sguardo impotente del figlio
I «secchi» che la vittima stava sistemando attorno al capanno quando è precipitata al suolo La tragedia si è consumata ieri mattina in località Digone nell’entroterra di Pisogne Giovanni Laini è morto davanti allo sguardo impotente del figlio

Alessandro Romele In vista dell’inizio della stagione venatoria stava aiutando il figlio nella sistemazione dell’area circostante il capanno da caccia. Ma all’improvviso ha perso l’equilibrio cadendo dalla scala: un volo da circa tre metri d’altezza che si è trasformato in tragedia perchè nell’impatto al suolo ha sbattuto la testa su dei massi. Per Giovanni Laini, pensionato settantenne di Pisogne, non c’è stato scampo: è deceduto nel giro di pochi istanti. La tragedia si è consumata sotto lo sguardo angosciato e impotente del figlio Marco poco prima delle 9 di ieri. Padre e figlio erano al lavoro in località Digone, sui monti del capoluogo, poco sopra l’abitato di Grignaghe. DOPO AVERE SISTEMATO il prato, Giovanni e Marco avevano cominciato a sistemare i «secchi» su cui si posano gli uccelli migratori. Giovanni è salito sulla scala a pioli per porgere del filo di ferro al figlio: con tutta probabilità è scivolato ed ha perso l’equilibrio, cadendo da un’altezza di circa tre metri. Il pensionato ha sbattuto violentemente il capo ed il torace su alcuni massi. Il figlio ha immediatamente allertato i soccorsi, giunti in località Digone in pochi minuti: da Brescia si è levata in volo l’eliambulanza, ma la missione di soccorso è stata sospesa quando i sanitari dell’associazione Santa Maria Assunta hanno comunicato alla centrale operativa del 112 il decesso di Giovanni Laini. Le ferite ed i traumi riportati nell’impatto con i massi si sono rivelati fatali: il pensionato è deceduto sul colpo. Sul posto sono arrivati anche i Vigili del fuoco da Darfo Boario Terme, mentre i carabinieri della stazione di Artogne hanno svolto i rilievi e, una volta sentite le testimonianze e confermata la dinamica, la salma ha potuto far rientro alla sua abitazione al Villaggio Marcolini a Pisogne. «La settimana scorsa – ha raccontato il figlio –, mi aveva confidato che non se la sentiva più di salire in montagna da solo, e che gli serviva una mano a sistemare il capanno. Lo aiutavo volentieri. Mai mi sarei immaginato potesse succedere una cosa del genere». Giovanni Laini era una persona molto conosciuta in paese: volontario a tutto tondo, tesserato per il Gruppo Alpini locale, amava la montagna e la caccia. Originario di Gòvine, viveva in via Papa Giovanni XXIII, dove è stata allestita la camera ardente. I funerali saranno celebrati domani alle 15. IN PASSATO ERA stato anche capo contrada nel Palio dei rioni di Pisogne: persona sempre disponibile e dal sorriso sempre pronto, lascia nel dolore il figlio Marco, i fratelli Luigino, Roberto, Caterina, Giuseppe e Fernanda. La data dei funerali non è stata ancora fissata. La tragedia di ieri presenta analogie con quella avvenuta meno di una settimana fa a Brione. Una caduta da una pianta era costata la vita a Gianfranco Tanghetti, pensionato di 63anni. «Petito» come era conosciuto da tutti in paese era andato in via Magnoli per effettuare dei lavori all’interno del terreno nel quale aveva un capanno di caccia e alcuni animali. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della stazione di Gussago, il pensionato era salito su un albero probabilmente per tagliare dei rami quando è precipitato da un’altezza di circa dieci metri. Un piede posizionato male che gli ha fatto mancare il saldo appoggio, oppure un capogiro e la perdita di equilibrio. Gianfranco Tanghetti non era riuscito a trovare appiglio ed era caduto su un terreno roccioso. Come Laini, anche Tanghetti aveva sbattuto la testa su dei sassi. E come il pensionato di Pisogne era deceduto sul colpo. •

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