«Così a 105 anni
sono guarita dalla
polmonite che uccide»

di Valerio Morabito
Al centro Emma Bellandi dimessa dall'ospedale di Montichiari
Al centro Emma Bellandi dimessa dall'ospedale di Montichiari
Al centro Emma Bellandi dimessa dall'ospedale di Montichiari
Al centro Emma Bellandi dimessa dall'ospedale di Montichiari

Valerio Morabito Quando alla fine degli anni Venti l’influenza spagnola falciava vite umane in tutto il mondo, Emma Bellandi era poco più che una bambina che passò indenne la pandemia. E mai avrebbe immaginato di essere colpita un secolo dopo dall’epidemia di polmonite acuta che sta tenendo con il fiato sospeso la Bassa orientale. Eppure a dispetto dei suoi 105 anni, la decana di Montichiari è uscita dalla strettoia della malattia con lo slancio di una ragazzina e ieri, dopo una breve degenza in ospedale è tornata a casa guarita. Il suo sorriso compiaciuto mentre varca la soglia della sua abitazione è forse il messaggio più rassicurante per scacciare la legittima paura di questi giorni. Nell'escalation di persone colpite da polmonite batterica e legionella c'è una buona notizia. Emma Bellandi è stata una delle prime persone di Montichiari ad essere colpita dalla polmonite batterica. «Mia madre è stata ricoverata venerdì 31 agosto – racconta il figlio Giovanni – a causa dell’infezione». GRAZIE ALLE TERAPIE dei medici e alle attenzioni degli infermieri che si sono instancabilmente prodigati la decana si è ripresa con insospettabile rapidità. Il fisico di Emma ha risposto con prontezza alle terapie amplificate dal suo carattere forte e dalla sua indole ottimista. «Non vedevo l’ora di tornare a casa anche se in ospedale mi hanno coccolata e curata con affetto e attenzione», confida Emma. Ma qual è l’elisir di lunga vita della decana? Forse la risposta sta, come spesso succede, nelle piccole cose e dunque nella quotidianità. «Mangia di tutto con moderazione - racconta il figlio Giuseppe -. Durante il ricovero ha avuto un fisiologico calo di appettito, ma già da subito ha ripreso con regolarità a consumare passato di verdure e carne seppur frullata». TRA NUOVI RICOVERI e l'incubo legionella che si fa sempre più concreto, la guarigione di Emma Bellandi è un inno alla speranza e alla vita. «Non mi sono mai arresa di fronte alle avversità della vita, non ho potevo avere paura della polmonite», ha ripetuto ai familiari. Adesso, dopo la disavventura legata alla polmonite batterica, Emma non vede l’ora di potere tornare alla routine godendosi la campagna che circonda la cascina nella quale vive con tutta la sua famiglia. La polmonite batterica è già un foto sbiadita da seppellire nel suo bagaglio di ricordi con i tanti momenti felici della sua lunga esistenza. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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