Dissesto, otto milioni per scacciare la paura

di Cinzia Reboni

Cinzia Reboni Dalla Valcamonica alla Bassa, 165 comunità sono in ostaggio di montagne instabili, o devono tenere il fiato sospeso ad ogni violento temporale per il timore di allagamenti ed esondazioni incontrollate e incontrollabili. Addirittura 92 sono sottoposti ad entrambi i pericoli. La vulnerabilità del nostro territori certificata dall’ultimo monitoraggio dell’Ispra sul rischio idrogeologico, si specchia nei danni provocati dall’ultima ondata di maltempo. Il conto ha subìto una brusca impennata raggiungendo quota 81 milioni in Lombardia, di cui 32,5 in città e provincia. E pensare che in Lombardia, per ridurre a livelli vicini allo zero il pericolo frane e alluvioni, servirebbe mezzo miliardo, 170 milioni per l’area bresciana. Si tratta di risorse difficili da reperire in tempi di austerità diffusa, ma dal rapporto tra danni ciclici e costi della prevenzione emerge che i soldi spesi per mettere in sicurezza smottamenti sono investimenti molto fruttuosi nel medio termine. «SUL FRONTE della prevenzione, che ha evitato alla Lombardia danni peggiori di quelli subìti, va sottolineato che abbiamo investito circa 70 milioni solo nel 2018 e altri 30 nel 2017 - spiega l’assessore regionale al Territorio Pietro Foroni -. La Lombardia ha quindi fatto tantissimo per la prevenzione del rischio idrogeologico, ma tanto ancora c’è da fare. Sia per realizzare nuove opere, sia per la manutenzione ordinaria, abbiamo ad oggi richieste per interventi che superano i 500 milioni di costo. Invito quindi il Governo a dare seguito al patto Italia Sicura siglato con le Regioni e a sbloccare quanto prima i 148 milioni di euro che ci spettano nei prossimi 15 anni, per poter proseguire su questa strada». Nel Bresciano sono in corso o già inserite in agenda e per oltre 8 milioni di euro. Tra gli interventi più importanti uno scudo a protezione delle esondazioni dell’Oglio e dei suoi affluenti tra Esine, Piancogno e Cividate Camuno che richiede 2,1 milioni di euro, il completamento delle opere idrauliche del torrente Re a Lozio finanziate con 700 mila euro e il risanamento delle ferite inferte a Corteno Golgi dalla frana che ha flagellato la strada verso il borgo di Sant’Antonio. In fase di progettazione, scorrendo il report della Regione, le opere di difesa dalle colate di detriti sul torrente Varecola-Figna a Cimbergo per 1,230 milioni. In Valsabbia sarà completato il sistema anti-smottamenti del Monte Cingolo che sovrastra Vobarno, mentre nella Bassa è prevista la realizzazione di un canale di gronda lungo il Chiese, in difesa dell’abitato di Calvisano. I lavori conclusi negli ultimi anni sono stati pari a 7.591.767 euro, l'intervento più consistente quello di Sonico, 3.400.000 euro, per il ripristino delle sezioni idrauliche e regimazione del fiume Oglio . I finanziamenti per gli studi conclusi ammontano a 210.000 euro, più 45.000 euro per una ricerca di progettazione. Il totale finanziato negli ultimi anni è stato complessivamente di 16.653.767 euro Sul fronte dei danni dell’ultima ondata di maltempo il censimento continua, parallelamente alla ricerca dei fondi per risarcimenti e indennizzi. «In attesa della dichiarazione da parte del Governo dello stato di emergenza per la Lombardia, e mentre viene quantificata esattamente la stima dei danni complessivi da inoltrare a Roma per ottenere i risarcimenti - spiega Pietro Foroni -, la Regione sta lavorando per reperire rapidamente 5 milioni di euro da destinare alle opere di pronto intervento, così da riportare la situazione il più possibile alla normalità». Il Governo ha intanto fissato quello che il ministro all’Ambiente Sergio Costa ha definito «il piano Marshall contro il dissesto». Il primo stanziamento è di oltre sei miliardi e mezzo di euro. •

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