Frontale fatale a Orzinuovi
Borgo San Giacomo in lutto

Quello che resta dell’autovettura guidata dall’indiano deceduto
Quello che resta dell’autovettura guidata dall’indiano deceduto
Quello che resta dell’autovettura guidata dall’indiano deceduto
Quello che resta dell’autovettura guidata dall’indiano deceduto

Rimane composta all’obitorio dell’ospedale Civile di Brescia la salma di Singh Davinder, l’operaio indiano morto nella notte tra mercoledì e giovedì in uno scontro frontale avvenuto in via Francesca, sulla provinciale 2, a Orzinuovi. I familiari devono decidere se celebrare i funerali nel paese di origine, o seppellire il congiunto in Italia. Un dilemma che dipende dalle condizioni della salma dopo il tragico schianto. Giovedì, verso le 3.30, l’immigrato, alla guida di una Fiat Palio, percorreva via Francesca, diretto a Chiari, dove lavorava in un magazzino di carico e scarico di alimentari. Poco prima di arrivare al santuario della Madonna del Carmelo, la sua auto ha sbandato ed è finita sulla corsia opposta mentre sopraggiungeva in senso contrario un camion Daf.

L’IMPATTO è stato fatale per l’operaio, estratto senza vita dalle lamiere dalla vettura. Singh Davinder era in Italia da oltre 15 anni. Fino al 2002 aveva abitato a Borgo San Giacomo, poi si era trasferito a Verolavecchia e dal 2011 era residente a Urago d’Oglio. Da un paio di settimane era però tornato ad abitare a Borgo San Giacomo, dove aveva trovato casa in via Quinzano. A Borgo vive una comunità di circa 600 indiani, tra i quali l’operaio contava numerosi amici e conoscenti. L’immigrato è una delle vittime dell’escalation di incidenti mortali avvenuti sulle strade bresciane. La tragica sequenza di lutti è iniziata domenica, a Rezzato, con un incidente costato la vita alla milanese Raffaella Bassan e alla bresciana Claudia Dhieux. Martedì, a Marone, ha perso la vita Lal Piaray, 79enne di Lonato, mentre sulla strada di Capriolo è deceduto il 23enne Davide Colombi. Ieri un altro morto a Corte Franca. R.CAF.

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