Accesso ai progetti della Tav negato Cepav Due deve fare marcia indietro

di C.REB.

Cepav Due dovrà consegnare entro trenta giorni una parte delle tavole relative al progetto della Tav Brescia-Verona ai legali del ristorante al Frassino di Peschiera per consentire di integrare la memoria sul ricorso per bloccare l’Alta Velocità ferroviaria. Lo ha stabilito il Tar del Lazio accogliendo parzialmente il ricorso dei privati, che non potranno invece accedere al progetto esecutivo relativo alle Gallerie del Frassino, quella di Colle Baccotto, il cantiere logistico, e la viabilità circostante il ristorante. Questo perché - spiegano i giudici amministrativi - il ricorrente non ha chiaramente indicato le specifiche ragioni di utilità ai fini del processo in corso e, in secondo luogo, perché si tratta di elaborati inerenti ad un atto ancora in corso di formazione, quale il progetto esecutivo e quindi non impugnabile. I ristoratori si erano rivolti al Tar del Lazio dopo che si erano visti negare dal consorzio incaricato dei lavori della Tav gli elaborati del progetto definitivo, quello adeguato alle prescrizioni contenute nella deliberazione Cipe. La documentazione doveva servire a supportare il ricorso presentato per annullare Via e Vas su cui la giustizia amministrativa deve ancora pronunciarsi. La richiesta è stata ignorata da Cepav Due. I giudici del Tar del Lazio hanno ritenuto che i privati avessero diritto ad un parziale accesso agli atti. Dal pronunciamento emerge che il progetto definitivo è ancora in fase di elaborazione. Prosegue insomma la schermaglia legale in attesa delle prossime decisioni dei tribunali amministrativi. •

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