Acque Bresciane, sarà «operazione simpatia»

di Jacopo Manessi
Il presidente Gianluca Delbarba e il direttore Paolo SaurgnaniPer «Acque Bresciane» doppia sfida su adesioni e referendum
Il presidente Gianluca Delbarba e il direttore Paolo SaurgnaniPer «Acque Bresciane» doppia sfida su adesioni e referendum
Il presidente Gianluca Delbarba e il direttore Paolo SaurgnaniPer «Acque Bresciane» doppia sfida su adesioni e referendum
Il presidente Gianluca Delbarba e il direttore Paolo SaurgnaniPer «Acque Bresciane» doppia sfida su adesioni e referendum

Poco più di 40 giorni per chiudere, nei fatti, la «partita Garda Uno» sull’adesione ad Acque Bresciane: «L'ufficialità potremo averla solo con il perfezionamento del conferimento del ramo d'azienda, da completare entro il 31 dicembre» spiega il presidente Gianluca Delbarba.

SARÀ UN FINE 2017 particolarmente caldo per Acque Bresciane, la società mista nata per gestire la risorsa idrica dell'intero territorio provinciale, che conta attualmente un patrimonio netto di 50 milioni di euro e 150 dipendenti, con a carico 330mila abitanti di 55 comuni: i 54 conferiti da Aob2 più Sirmione, dallo scorso 1 maggio.

«L'obbiettivo per cui stiamo lavorando è quello di arrivare a coprire tutti i 205 paesi bresciani - spiega Delbarba -. Un processo complicato: ci sarebbe piaciuto presentare una situazione più solida, ma il percorso non è finito. Si pensava che l’aggregazione dei soggetti pubblici sarebbe stata più veloce».

Arrivano però segnali incoraggianti, in particolare da un'area delicata come la Valcamonica: «Qui attualmente, contiamo solo due Comuni, Pisogne e Angolo Terme - ricorda il direttore generale di Acque Bresciane, Paolo Saurgnani -. Dal gennaio però diventeranno 8, con Edolo, Cedegolo, Sonico, Sellero, Paisco Loveno e Malonno».

L'occasione per il punto dell'attuale situazione è stata la presentazione de «I lunedì dell'acqua», quattro tappe dedicate alla presentazione societaria per le comunità dei singoli territori della provincia bresciana, concentrati su qualità, salute e investimenti, a declinazione strettamente geografica.

SI COMINCIA lunedì prossimo a Palazzo Callas di Sirmione (ore 18), con gli interventi nell'ordine del sindaco Alessandro Mattinzoli, seguito da Delbarba, Fabrizio Speziani (direttore sanitario Ats Brescia), Giuseppe Marcotriggiano (presidente Sirmione Servizi), Michela Biasibetti (Acque Bresciane) e Adolfo Spaziani (senior advisor Utilitalia). Le date successive sono invece in calendario a Palazzolo sull'Oglio il 18 dicembre, a Pisogne il 22 gennaio e a Villachiara il 26 febbraio.

«Non sono scelte causali, ma paesi con collocazioni territoriali strategiche, dove presenteremo questo nuovo soggetto - precisa Delbarba -. In futuro puntiamo ad aggiungere un ulteriore incontro, magari in un diverso comune gardesano da individuare proprio con Garda Uno. Intanto stiamo definendo il piano di investimenti, che è di natura triennale».

Tra le azioni in essere più importanti di Acque Bresciane figura la riqualificazione del depuratore di Paratico da 8 milioni di euro.

Infine una battuta sulla nota vicenda del referendum consultivo per la gestione del ciclo idrico, il cui comitato si è dimostrato molto critico verso la società mista. Attaccando, in particolare, sulla presenza di un forte socio di maggioranza relativa (dal 40 al 49%), che secondo i promotori potrebbe avere buon gioco nei confronti di una composizione societaria polverizzata.

«La verità è che, se passa quella linea, rimarranno in concreto due gestori, uno che si occupa di ciò che non è salvaguardato da A2A, e uno che si occupa di ciò che lo è - riflette Delbarba -. Noi, dal nostro canto, stiamo semplicemente seguendo le disposizioni: mettere insieme tutto il pubblico e individuare il socio industriale. Il consiglio di amministrazione scade nel giugno 2019 e mi auguro di riconsegnare il mandato ai soci con gli obbiettivi raggiunti».

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