Affitti e supermercati Salò cerca le soluzioni

di S.ZA.
Il colorificio Nastuzzo, uno dei negozi al dettaglio chiusi a Salò
Il colorificio Nastuzzo, uno dei negozi al dettaglio chiusi a Salò
Il colorificio Nastuzzo, uno dei negozi al dettaglio chiusi a Salò
Il colorificio Nastuzzo, uno dei negozi al dettaglio chiusi a Salò

Nirvana Grisi, assessore al Commercio del Comune di Salò, titolare di un negozio di abbigliamento per bambini, non condivide i toni negativi sulla diminuzione dei negozi al dettaglio. «Vedo semmai un notevole ricambio - sostiene Grisi - smette una gelateria e, subito dopo, entra uno che vende borsette. Se ne va un pasticcere, e arriva una pellicceria. Getta la spugna un barista, e ne compare un altro. In centro storico non mi pare proprio che ci sia alcun calo, semmai un buon fermento». Alcuni (il colorificio di Aurelio Nastuzzo, l’ottica di Gigi Scotti, le attività di via Gasparo) non hanno però più riaperto i battenti. «ALCUNI sono operatori che, raggiunta l’età della pensione, hanno preferito tenere vuote le stanze situate al piano terra della loro abitazione. In molti altri casi, invece, i negozi sono rimasti chiusi per alcuni mesi, poi è arrivato un nuovo gestore. Certo, i supermercati, che in passato proponevano solo prodotti alimentari, continuano ad allargare la loro offerta, e portano via una buona fetta di clientela». Attilio Maroni, negoziante storico, ex presidente della Canottieri, lamenta che «la crescita della grande distribuzione ha inciso notevolmente sulla crisi generale del commercio. Inoltre a Salò i canoni di locazione sono piuttosto alti. Di conseguenza resistono soprattutto i proprietari dell’immobile, che lavorano con i propri familiari. Ci sarebbe bisogno di aprire attività specializzate, magari in settori di nicchia, che si differenziano in modo particolare. E poi dobbiamo fare uno sforzo generale per soddisfare le esigenze dei consumatori, inventandoci anche manifestazioni in grado di attirare gente».

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