Al ballottaggio senza alleanze
ma con l’incognita astensione

di Alessandro Gatta
Urne aperte domenica 25 per l’elezione del sindaco di Desenzano
Urne aperte domenica 25 per l’elezione del sindaco di Desenzano
Urne aperte domenica 25 per l’elezione del sindaco di Desenzano
Urne aperte domenica 25 per l’elezione del sindaco di Desenzano

Come da copione, senza sorprese, a poche ore dal termine per ufficializzare gli apparentamenti. I due candidati ancora in pista hanno scelto entrambi la terza via: niente alleanze post primo turno, piuttosto una caccia al voto casa per casa, porta a porta, faccia a faccia.

Parte davanti Guido Malinverno, cinque liste a supporto (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Desenzano Civica e Idee in Comune), all’inseguimento Valentino Righetti, sostenuto dal Pd e da due liste civiche, Città Futura e Righetti per Desenzano.

Un distacco che al primo turno pare abissale: 2404 voti; 5753 preferenze per Malinverno (il 47,67%), 3349 per Righetti (il 27,75%).

Ma tutto è possibile, soprattutto con un’astensione così alta: quasi 10mila desenzanesi (il 44%) hanno scelto di disertare l’urna al primo turno.

LA STORIA spesso si ripete: nel 2012 al ballottaggio si perse un altro 13%. Fosse così anche domenica, l’affluenza arriverebbe al 43%, record storico di sempre (in negativo): vorrebbe dire che anche un sindaco eletto col 60%, in valori assoluti rappresenterebbe solo un quarto degli aventi diritto al voto, e ancora meno considerando la popolazione complessiva (che a Desenzano è vicina ai 29mila abitanti). «Nessun apparentamento, anche se sarebbe stato comunque difficile - spiega Righetti - Ma colgo nuovamente l’occasione per invitare tutti a tornare a votare, anche a chi al primo turno non ci è andato. La partecipazione è il fondamento della nostra democrazia. In ogni caso, ci crediamo, siamo convinti di poter convincere anche i desenzanesi, il nostro è un programma importante per la crescita della nostra città, per fare di Desenzano il faro di tutto il Garda». Anche Malinverno chiude le porte a qualsiasi alleanza, e in particolare punta il dito (sulla sua pagina Facebook) contro le voci di «presunti accordi» con Sergio Parolini. «Onde evitare fraintendimenti - scrive - ribadisco che, come ampiamente dichiarato, non ci saranno, da parte nostra, accordi per il turno di ballottaggio del 25 giugno e che comunque nessuno li ha richiesti».

Parolini, chiamato in causa, si toglie qualche sassolino: «Se qualcuno, nella coalizione di centrodestra, avesse preferito il buon senso alle posizioni arroganti e personalistiche, adesso staremmo parlando di una vittoria al primo turno. E adesso il ballottaggio non va sottovalutato, è un’altra partita». Nessuna alleanza e nessuna indicazione di voto anche per Alessandro Bigi, candidato sindaco di Viva Desenzano: «Siamo ideologicamente più vicini al centrodestra che al centrosinistra - spiega - ma non daremo indicazioni, ognuno di noi si senta libero».

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