Anmil sul piede di guerra: «Il Comune ci ha sfrattati»

di R.DAR.
Il presidente Roberto Valentini
Il presidente Roberto Valentini
Il presidente Roberto Valentini
Il presidente Roberto Valentini

Roberto Valentini, presidente provinciale dell’Anmil, l’associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro, nei giorni scorsi ha scritto una lettera a tutti gli associati del basso Garda (solo a Lonato se ne contano oltre un centinaio) nella quale annuncia che il servizio di patronato per la raccolta dei modelli 730 e l’assistenza previdenziale, che sarebbe dovuto partire a metà aprile e durare fino ai primi giorni di luglio, non si terrà più a Lonato. Il motivo? «Non abbiamo più ottenuto dal Comune la concessione di un locale», scrive Valentini. Con la stessa lettera si invitano poi gli associati a recarsi a Padenghe, il venerdì dalle 9 alle 12.30, dove invece il Comune ha messo a disposizione una stanza del municipio. «GLI ASSOCIATI - commenta con rabbia il coordinatore di Lonato Giuseppe Carella - si sentono sfrattati senza motivo e impossibilitati a offrire un servizio che a Lonato veniva svolto gratuitamente da diversi anni. Si badi bene che l’associazione chiedeva solo un piccolo spazio per mezza giornata alla settimana per pochi mesi. Siamo amareggiati e offesi per questa mancanza di rispetto verso chi rappresenta e cerca di tutelare nel modo migliore mutilati e invalidi di un mondo del lavoro non adeguatamente rispettoso delle normative sulla sicurezza». DELL’ACCADUTO si dice molto dispiaciuto il vicesindaco di Lonato Nicola Bianchi, che lascia socchiusa la porta a una soluzione. «Non conosco come sia andata esattamente la vicenda, ma personalmente ritengo che un’iniziativa come quella dell’Amnil sia da accogliere e uno spazio si possa ancora trovare». A offrire invece la propria sede gratuitamente per il sevizio di assistenza svolto dall’Anmil è il circolo del Pd di Lonato. «Purtroppo il volontariato - sottolinea il segretario dei democratici locali Dionisio Gallus - sono riconosciuti e applauditi soltanto nel momento delle manifestazioni pubbliche, cioè poche ore nel corso di un lungo anno. Per il resto vivono nell’ombra, senza che chi ha potere di accendere una luce su di loro lo faccia». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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