Non solo uno spettacolo teatrale itinerante. A Tignale il mito del bandito Zanzanù rivive a 400 anni dalla sua uccisione anche con un libro e un convegno dedicato alla vita e alle gesta del fuorilegge alto gardesano.
In occasione dei due spettacoli «La battaglia di Tignale» portati in scena nella giornata odierna dalla compagnia Archibugio, alle 18.30 e alle 21 al santuario di Montecastello (ingresso libero su prenotazione al 389 5167616 e bus navetta gratuito 30 minuti prima dello spettacolo con partenza da località Santa Libera), sarà presentato l’opuscolo di Claudio Povolo, docente dell’università Ca’ Foscari di Venezia, dedicato alla figura del bandito gardesano. «Si tratta di una guida – illustra l’assessore alla Cultura Maria Luisa Andreis - che aiuta a scavare nel tempo attraverso le appassionanti deposizioni dei combattenti di Tignale, che interrogati sulla cattura del bandito diedero la loro versione dei fatti. È un viaggio nella storia corale di una comunità, la cui rievocazione è occasione di rilancio del ruolo che la cultura ha nel promuovere il senso di appartenenza a un territorio».
Nato a Gargnano nell’aprile del 1576, Giovanni Beatrice detto Zanzanù venne coinvolto nella faida con i Riccobon di Toscolano. Animato da spirito di vendetta dopo l’omicidio del padre, il giovane si diede alla macchia insanguinando l’alto Garda per un decennio. «La forte azione repressiva nei suoi confronti - spiega Maria Luisa Andreis - contribuì in un certo senso a consolidarne l’immagine di fuorilegge maledetto».
Zanzanù fu ucciso il 17 agosto del 1617 con i suoi complici sui monti di Tignale.
Oltre alla versione descrittiva dell’opuscolo di Claudio Povolo, la figura di Zanzanù sarà ricordata nell’ultima settimana di ottobre in un interessante convegno intitolato «Banditismo in Europa tra Medioevo ed età contemporanea». Articolato in tre giornate, il 26, 27 e 28 ottobre, si svolgerà a Gargnano e Tignale, rispettivamente all’università Feltrinelli e al Park Hotel Zanzanù.L.SC.