Assolto il
70enne: «Non
violentò la colf»

di Mario Pari

«Il fatto non sussiste», che in questa vicenda giudiziaria vuol dire che non c’è stata alcuna violenza sessuale. Anzi, la presunta vittima, da ieri molto più presunta si trova a dover fare i conti con uno sviluppo giudiziario molto delicati. Il tribunale ha disposto la trasmissione degli atti nei confronti della donna, per verificare l’ipotesi di reato di calunnia e per il fidanzato di quest’ultima per quella di falsa testimonianza.

L’imputato, un settantenne di Bedizzole, difeso dagli avvocati Patrizia Scalvi e Maura Gualdi, è stato quindi assolto con formula piena al termine del processo di primo grado.

L’ACCUSA era d’aver costretto la colf straniera ad avere rapporti sessuali. La straniera era stata contattata attraverso un annuncio in internet e aveva accettato di trasferirsi nella villa del 70enne per uno stipendio che all’epoca dei fatti aveva dichiarato di circa 1500 euro oltre a vitto e alloggio.

La giovane, una moldava aveva però denunciato alla polizia d’essere stata costretta ad avere rapporti sessuali sotto la minaccia di un’arma. Il dramma, sempre nella versione accusatoria sfociata nella richiesta, accolta, di rinvio a giudizio, si sarebbe consumato per alcuni giorni. Poi lei sarebbe riuscita a fuggire approfittando di un momento in cui lui «aveva allentato la presa». Sempre alla polizia la giovane moldava ha raccontato poi d’essere fuggita in un’altra città, ma di essere stata rintracciata. Solo a quel punto la denuncia.

LA DIFESA ha smontato il castello accusatorio ricorrendo a numerose testimonianze e dimostrando che la donna poteva uscire dall’abitazione per le spese. In altre occasioni sarebbe emerso che tra i due i rapporti erano certamente buoni. Ora bisogna attendere 90 giorni per le motivazioni della sentenza e capire come si muoverà la procura.

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